sabato 5 giugno 2010

Alcuni dati sul fotovoltaico italiano

Gli impianti da fonte solare presentati in tabella sono tutti gli impianti fotovoltaici installati in Italia che sfruttando l’energia solare producono energia elettrica. Questi comprendono tutti gli impianti incentivati con il Conto Energia o con altri sistemi incentivanti e tutti quegli impianti che non ricevono incentivi. Al 31 dicembre 2009, il parco impianti annovera 71.284 unità (+123 %) per una potenza installata di 1.142,3 MW (+165 %). Rispetto all’anno precedente il 2009 ha visto il parco impianti più che duplicarsi sia in termini di numerosità che di potenza. Nel particolare dei 39.266 nuovi impianti ben 19.485, circa il 50%, hanno potenza compresa tra 3 e 20 kW. Un ulteriore 43% è costituito dagli impianti piccoli (1-3 kW) e solamente il 7% è la quota di quelli maggiori di 20 kW.
[fonte: GSE]

venerdì 4 giugno 2010

Social housing in 30 giorno e in classe A+!

Ho letto ieri sul Sole24Ore una notizia interessante; proprio oggi al ministero delle Infrastrutture è fissata una riunione che renderà esecutivi 1,5 miliardi di fondi statali destinati al social housing. Cos'è il social housing? Si tratta delle abitazioni per le fasce "deboli" del paese: giovani coppie, studenti, lavoratori fuori sede e immigrati. Anzichè puntare ai famosi casermoni di un tempo, col tempo diventati sfondo dei più tristi racconti del Paese, il settore pubblico e quello privato costruiscono sempre di più rivolgendosi a grandi architetti e aziende. In molti casi queste abitazioni verranno date in affitto a canone calmierato, in altri vendute a basso costo, e verranno investiti circa 6 miliardi di euro nel triennio, pari a circa 85mila abitazioni da 70 metri quadrati.
Uno degli esempi più interessanti è la casa del Ben-Essere. Costruita dalla famiglia brianzola Fumagalli, conosciuta per le sue case prefabbricate (architetto Paolo Bodega) è un modulo abitativo di 80 metri quadri in edilizia industrializzata a grandi pannelli in cemento armato, pensato come parte di un edificio di 12 cellule ideale per l'housing sociale in classe energetica A+. Con un costo di costruzione di 1.400 e 1.800 euro al metro quadro, l'edificio è stato realizzato a Milano in soli 30 giorni!

giovedì 3 giugno 2010

La prestazione energetica

Ho fatto un piccolo schema che riassume e spiega la formula per calcolare generalmente l'indice di prestazione energetica globale per gli edifici:



Nel caso di edifici residenziali tutti gli indici sono espressi in kWh/m2 anno.
Nel caso di altri edifici (residenze collettive, terziario, industria) tutti gli indici sono espressi in kWh/m3 anno.
Le modalità di calcolo dell’energia primaria e i contributi delle fonti rinnovabili sono valutati, nell’ambito delle metodologie di riferimento nazionali in materia di efficienza energetica e sviluppo delle fonti rinnovabili. L'indice di prestazione energetica globale EPgl tiene conto:
- del fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale ed estiva, per la produzione di acqua calda sanitaria e per l’illuminazione artificiale;
- dell’energia erogata e dell’energia ausiliaria dei sistemi impiantistici, incluso i sistemi per l’autoproduzione o l’utilizzo di energia.

Agevolazioni Fiscali

Le caldaie a biomassa possono avere accesso alle agevolazioni fiscali previste per gli interventi di risparmio energetico, in particolar modo alla detrazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici. Nell'ambito della riduzione dell'indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale, è consentita la sostituzione dell’impianto termico esistente (non integrazione, né nuova istallazione) con un impianto alimentato a biomassa a condizione che:
•sia garantito un indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale non superiore ai valori riportati in tabella all’Allegato A di cui al DM 11.03.08;
•il rendimento utile nominale minimo deve essere conforme alla classe 3 di cui alla norma europea EN 303-5;
•siano rispettati i limiti di emissione di cui all’Allegato IX alla parte quinta del D. Lgs. 3/4/06 n°152 e successive modifiche ed integrazioni, oppure i più restrittivi limiti fissati da norme regionali, se presenti;
•le biomasse combustibili utilizzate devono essere ricadenti tra quelle ammissibili ai sensi dell’Allegato X alla parte quinta dello stesso D. Lgs. 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni;
La rispondenza ai requisiti di cui sopra deve essere riportata nella certificazione di un tecnico abilitato. Una volta accertati i requisiti sopra esposti, potranno essere inseriti nel computo della detrazione anche le spese sostenute per lo smontaggio e dismissione dell’impianto di climatizzazione invernale esistente nonchè la fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature termiche, meccaniche, elettriche ed elettroniche, delle opere idrauliche e murarie necessarie per la sostituzione, a regola d’arte, dell’impianto termico esistente con una caldaia a biomassa.
Queste informazioni le ho trovate su alcuni siti web sicuramente affidabili, ma vanno approfondite.

mercoledì 2 giugno 2010

Come funzionano le biomasse?

Il modo più semplice ed immediato per sfruttare l'energia presente nella biomassa è quello di bruciarla. La combustione all'interno di apposite caldaie è buona per lo sfruttamento del legname e dei suoi derivati, nonchè dei residui e degli scarti secchi, ma non è adeguata per altre fonti di biomassa più umide. La combustione produce bassi tenori di zolfo e contribuisce a ridurre il fenomeno delle piogge acide. Oltre alla semplice combustione diretta, sono stati messi a punto processi più sofisticati di sfruttamento di tale fonte di energia, quali ad esempio la carbonizzazione, la pirolisi, la cocombustione e la cogassificazione.
Dalla biomassa si possono estrarre combustibili gassosi, attraverso appunto la gassificazione, utilizzabili tali quali o raffinati per ottenere benzine sintetiche. Sfruttando invece, attraverso processi biochimici, gli enzimi i funghi e i micro-organismi che si formano nella biomassa in determinate condizioni, è possibile utilizzare l'energia prodotta dalle fonti di biomassa più umide. Tali processi comprendono la digestione (aerobica o anaerobica), la fermentazione alcolica e l'estrazione diretta di oli vegetali per la produzione di biodisel.
La digestione anaerobica è un processo che avviene in assenza di ossigeno, nel quale i micro-organismi procedono alla scomposizione di sostanze complesse dando origine al biogas, ovvero una miscela con elevato tenore di metano (50-70%) ed alto potere calorifico utilizzabile in caldaie a gas, turbine o motori a combustione interna. Può essere alimentata con reflui civili e di allevamento, con la frazione organica dei rifiuti urbani e con gli scarti dell'industria alimentare: ciò la rende un'ottima opportunità di sfruttamento e smaltimento dei rifiuti, considerando anche che al termine del processo di digestione si ottiene un apprezzato fertilizzante! La digestione aerobica consiste nella degradazione delle sostanze organiche in presenza di ossigeno da parte di batteri, all'esito della quale si ha una produzione di calore che può essere recuperato attraverso opportuni scambiatori. La fermentazione alcolica può essere utilizzata se la biomassa ha alti tenori di zuccheri, che vengono trasformati in bioetanolo.

martedì 1 giugno 2010

Alternative: biomasse

Il termine biomassa è associato a sostanze di origine vivente, sia vegetale che animale, destinate ad essere utilizzate per la produzione di energia, sia direttamente come combustibili sia attraverso una trasformazione in combustibili solidi, liquidi o gassosi. La biomassa può essere ricavata da numerose fonti naturali, oltre che dagli scarti dell'agricoltura, dell'allevamento e dell'industria, quali ad esempio:
•le piante e gli alberi (scarti di lavorazione del legno o della cellulosa, residui di potature, legname coltivato allo scopo, residui agricoli ...)
•scarti dell'industria alimentare (noccioli, vinacce, gusci, fieno, sansa ... )
•reflui degli allevamenti e delle discariche
•rifiuti urbani (frazione organica)
•rifiuti industriali (cascami di cotone, canapa ...)
La biomassa è molto abbondante e spesso molto economica, può essere recuperata in ogni luogo del nostro pianeta ed è di facile utilizzazione e trasformazione. Ulteriori vantaggi dell'uso delle biomasse possono derivare dallo smaltimento di sostanze che altrimenti dovrebbero essere trattate come rifiuti, oltre che dall'eventuale sfruttamento di zone agricole e rurali altrimenti inutilizzate. La biomassa è una fonte rinnovabile di energia poichè il suo ciclo di rigenerazione è piuttosto breve e, comunque, confrontabile con quello di sfruttamento, cosa assolutamente disattesa nel caso dei combustibili fossili.

lunedì 31 maggio 2010

Ancora energia da.. l'asfalto!

Un'altra società, sempre americana, sta indagando invece sulle proprietà dello scambio termico dell'asfalto: per tutto il giorno il manto stradale assorbe i raggi del sole, immagazzinando un'immensa quantità di energia dissipata durante la notte. Inserendo sotto la superficie stradale una rete di condutture di acqua questa una volta scaldata potrebbe essere utilizzata per scaldare edifici limitrofi o fatta passare attraverso generatori termoelettrici per produrre elettricità.
Meraviglioso! E' questo che mi viene da dire quando leggo articoli del genere... Sembrano pura fantascienza, invece sono sperimentazioni non solo reali, ma anche avanzate (specie quella di cui parlavo ieri) nelle prove pratiche. E' una dimostrazione di come potrebbe diventare il mondo in futuro... Come trovare nuove fonti di energie davvero dalle cose più ovvie e quotidiane, addirittura dal vile asfalto.
Certo, stiamo parlando di tecnologie ancora in fase di primi test in America, per le quali quindi i tempi di effettiva applicazione saranno lunghetti... Poi basta pensare al fatto che viviamo in Italia, dove ancora abbiamo problemi con la sola esistenza di strade, dove noi progettisti veniamo calcolati poco o niente (vedi il caso delle DIA) e dove gli appalti funzionano con logiche tutte loro... Ma a parte le polemiche, sarebbe bellissimo poter pensare ad energia fotovoltaica e termica scaturite dai nostri kilometri di strade... sempre che le compagnie elettriche e petrolifere ce lo facciano fare. 

domenica 30 maggio 2010

Easy rider? Pannelli fotovoltaici al posto dell'asfalto

Le strade d'America potrebbero produrre tre volte il fabbisogno elettrico della nazione. Gli USA stanno ipotizzando una tecnologia di generazione di energia pulita a partire dalla pavimentazione fotovoltaica della rete viaria: dalle autostrade alle rampe di accesso, senza tralasciare parcheggi, aree di sosta, piste ciclabili.
Ogni modulopannello solare, verrebbe fornito da migliaia di Led, con luce bianca e gialla, destinati a disegnare sul fondo stradale una gigantesca segnaletica luminosa orizzontale. Inoltre verrebbero dotati da elementi autoriscaldanti per sciogliere la neve ed evitare la formazione di ghiaccio, per essere aderenti quanto un asfalto drenante nonchè non-riflettente. La società ideatrice ha già ottenuto un contributo di 100mila dollari dal DOT, il dipartimento per i trasporti, per finanziare la prima sperimentazione di strada per ora pedonale pavimentata con tecnologia Solar Roadways.