sabato 12 giugno 2010

Autorizzazione paesaggistica

Attualmente l'autorizzazione paesaggistica è necessaria per ottenere il titolo abilitativo per la realizzazione di interventi nelle zone vincolate. "Il suo rilascio spetta agli organi territoriali, ma la competenze sull'autorizzazione paesaggistica è della Soprintendenza che deve esprimere un parere obbligatorio, preventivo e vincolante su tutte le istruttorie". Dovrebbe approdarne però, al prossimo consiglio dei Ministri, il Decreto Legge di modifica predisposto dal Ministro Bondi. Con il Decreto una serie di attività verrebbero snellite, attribuendo in capo all'amministrazione locale un parere preventivo sugli interventi e riuscendo ad abbattere - a detta dei promotori - fino al 75% il totale delle richieste autorizzative che affossano le soprintendenze.
Più specificamente comprendono: l'incremento dei volumi degli edifici, che non dovrà essere però superiore al 10 per cento della volumetria originaria e comunque non superiore ai 100 mc; interventi di allaccio alle infrastrutture a rete se comportano opere soprasuolo, linee elettriche e telefoniche su palo (non superiori rispettivamente a 10 e 6,30 metri); gli interventi di demolizione e ricostruzione con il rispetto di volumetria e sagoma preesistenti; gli interventi su coperture come finiture esterne, porte, canne fumarie e comignoli e quelli necessari per l'adeguamento alle normative antisismiche o al contenimento dei consumi energetici degli edifici; installazione di pannelli solari, termici e fotovoltaici fino a una superficie di 25 mq (non per i centri storici cd zone"A" e le aree vincolate previste nel Codice).
Sparisce un passaggio procedurale (la pronuncia del soprintendente) perchè la pratica negativa viene subito rigettata.

venerdì 11 giugno 2010

Senato: proposte innovative per le fonti energetiche

In questi giorni di gran fermento è stato presentato in Senato un disegno di legge sulle fonti energetiche di cui stiamo parlando in questi giorni. A quanto pare, la proposta legislativa punta a favorire il miglioramento dell’efficienza energetica nel settore dei consumi civili, che assorbono poco meno di un terzo dell’intero fabbisogno energetico nazionale; inoltre vuole semplificare le procedure per la realizzazione di impianti di produzione d’energia alimentati da fonti rinnovabili e promuovere un uso più razionale dell’acqua nel settore civile.
Diverse le proposte interessanti. L’articolo 2 introduce il principio che gli impianti che producono energia da fonti rinnovabili siano considerati strutture di pubblica utilità e quindi non sottoposti alle tassazioni comunali.
L’articolo 5 prevede che negli edifici di nuova costruzione e in quelli sottoposti a ristrutturazioni radicali, almeno il 50% del fabbisogno energetico provenga da impianti alimentati da fonti rinnovabili (fatti salvi i limiti conseguenti da vincoli ambientali, paesaggistici o relativi alla salvaguardia dei beni culturali), e al comma 2, che tutti gli edifici di proprietà pubblica siano sottoposti entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge ad audit energetico-ambientale che ne accerti il rendimento energetico e definisca costi e tempi di ammortamento degli interventi necessari a portare i consumi di energia primaria entro gli indici di prestazione energetica attualmente in vigore.
Altre ancora le proposte interessanti, che vanno a interessare maggiormente gli utenti finali e che complicheranno un po' la vita alle PA, sempre che tutto vada in porto.

giovedì 10 giugno 2010

Tutti pazzi per l'eolica?

L'80% degli italiani è favorevole allo sviluppo dell'energia eolica in Italia. È quanto emergerebbe da un'indagine che Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili) ha realizzato attraverso l'istituto di ricerca Ispo, guidato dal famoso Renato Mannheimer.
Secondo quanto emerso dall'indagine, l'eolico riscuote simpatia sia tra gli esperti (87%) che tra i residenti vicino a un impianto (71%). In termini di notorietà, l'energia eolica sarebbe al secondo posto dopo l'energia solare tra le fonti rinnovabili: l'87% di intervistati ha dichiarato di conoscerla, il 58% sa bene di cosa si tratta e il 29% ne ha almeno sentito parlare. In generale, le fonti di energia pulita sono ritenute dal 94% degli intervistati “l'unica via per lasciare in eredità più risorse naturali alle generazioni future”, ma anche un intervento “indispensabile per consentire all'Italia di ridurre la dipendenza energetica da altri paesi” (93%).
Il 60% degli intervistati ha visto dal vivo un impianto eolico e nella maggior parte dei casi ne ha avuto un'impressione positiva. La maggioranza considera gli impianti visti “moderni” (85%) e “suggestivi” (58%) e non ritiene né che possano “rovinare il paesaggio” (69%) né che “siano rumorosi” (65%).
Ecco, magari se riusciamo a non farli davanti alle coste più belle del sud Italia siamo anche più furbi.. A parte questo, davvero l'eolico mi pare la fonte più interessante su cui puntare in tempi "brevi"; se ne sono accorti anche alcuni importanti fornitori di energia, improvvisamente datisi al verde almeno in facciata, e alle immagini di pale eoliche.

mercoledì 9 giugno 2010

Alcune proposte concrete

L'agricoltura, spiega il parlamentare leghista Giampaolo Dozzo, può fornire un contributo significativo alla produzione alternativa di energia, ma anche come 'ambiente ospitante' per impianti eolici e solari, più semplici da collocare nelle aree rurali. Naturalmente, e anche qui le forze politiche parlano con una voce sola, serve l'incentivo fiscale per invogliare ad investire nelle rinnovabili: per questo, in tutte le proposte è previsto che l'energia di origine agricola reimpiegata nell'impresa agricola sia esente da qualunque accisa.
Il deputato Guglielmo Vaccaro del Pd propone invece un programma di interventi 'verdi' che coinvolga i due terzi degli edifici pubblici, comprese le sedi istituzionali, le scuole, gli ospedali e gli uffici. Si tratterebbe di interventi per il risparmio e l'efficienza energetica in grado di ridurre di un terzo la quantità di energia consumata, sviluppando al tempo stesso l'utilizzo di fonti rinnovabili per soddisfare il 30% del fabbisogno energetico. Una soluzione, sottolinea il parlamentare del Pd, che garantirebbe una sostanziosa crescita delle imprese del settore con un aumento degli occupati, valutabile in 300mila posti in più a regime.
Anche il Pdl, con la proposta del deputato Gaetano Nastri, punta al risparmio energetico fra le mura domestiche e negli edifici pubblici. Prevedendo, ad esempio, che sin dalla fase progettuale le nuove costruzioni siano dotate di regolatori ambientali della temperatura per gestire con più raziocinio i consumi. Un obbligo, questo, vincolante per la concessione edilizia o la certificazione di abitabilità ed agibilità degli edifici.

martedì 8 giugno 2010

Parlamento ed energia

A differenza del nucleare, risparmio energetico ed energie rinnovabili sembrano mettere d'accordo maggioranza e opposizione in Parlamento, concordi sulla necessità di sviluppare le fonti energetiche alternative per ridurre la costosa dipendenza dal petrolio, e di favorire consumi più 'intelligenti', soprattutto nei settori dell'edilizia pubblica e privata. Tra Camera e Senato sono undici le proposte di legge presentate da maggioranza e opposizione per favorire il risparmio energetico e garantire un approvvigionamento energetico alternativo, rispetto a petrolio, gas e carbone, attraverso l'utilizzo delle biomasse e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. D'altronde, secondo quanto stabilito a livello comunitario, nel 2020 il 17% del consumo finale lordo di energia per l'Italia dovrà provenire da fonti rinnovabili; pertanto il nostro Paese dovrà triplicare la quota di rinnovabili consumate da 7,1 Mtep nel 2005 a 22,25 Mtep nel 2020.
L'altro versante su cui puntano maggioranza e opposizione è quello dell'efficienza energetica, a cominciare dall'ottimizzazione dei consumi domestici. Dagli anni '90 in poi, dice il senatore del Pd Roberto Della Seta, l'Italia ha smesso di investire in efficienza, facendosi scavalcare da molti Paesi europei, con conseguenze negative sotto il profilo ambientale ed economico. Da qui la proposta di semplificare le procedure di autorizzazione per l'installazione di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili, prevedere incentivi al consumo per l'acquisto di elettrodomestici ad elevata efficienza energetica, obbligare il gestore della rete elettrica a garantire la capacità della rete stessa di ricevere l'elettricità prodotta da fonti rinnovabili, considerare gli impianti che producono energia da fonti rinnovabili alla stregua di strutture di pubblica utilità, esentandoli dalla tassazione comunale.

lunedì 7 giugno 2010

C0s'è la trasmittanza termica?

La trasmissione del calore avviene attraverso un corpo quando esso è sottoposto ad una differenza di temperatura. L’energia si trasferisce dal punto a temperatura maggiore al punto a temperatura minore. La schematizzazione che si applica alla trasmissione di calore si basa su tre meccanismi fondamentali:  conduzione, convezione, irraggiamento.
L’analisi rigorosa di questo fenomeno si basa su basi teoriche molto complesse, e quindi per rendere più agevole lo sviluppo dei calcoli si ipotizzano le seguenti condizioni:
• regime stazionario (flusso di calore costante nel tempo)
• parete piana di estensione infinita
• materiale componente perfettamente omogeneo
• le due facce esterne della parete sono considerate come superfici isoterme
La trasmittanza U (UNI EN ISO 6946) si definisce come il flusso di calore che attraversa una superficie unitaria sottoposta a differenza di temperatura pari ad 1°C ed è legata alle caratteristiche del materiale che costituisce la struttura e alle condizioni di scambio termico liminare, "e si assume pari all’inverso della sommatoria delle resistenze termiche degli strati U= 1/RT"
In questo RT è dato dalla somma di: resistenza superficiale interna, resistenze termiche utili di ciascuno strato, resistenza superficiale esterna.
[i dati tecnici hanno fonte ENEA]

domenica 6 giugno 2010

Quanti impianti ci sono in Italia

[fonte GSE] Come nell’anno precedente, la regione Lombardia si conferma al primo posto in termini di numerosità di impianti (10.814 unità); seguono a notevole distanza il Veneto (6.867 unità) e l’Emilia Romagna
(6.657 unità). Le regioni che hanno evidenziato i maggiori tassi di crescita sono state Basilicata e
Sardegna (+240% e +222%). In termini di potenza il primato spetta alla Puglia (214,4 MW) seguita da Lombardia (126,3 MW) ed Emilia Romagna (95 MW). Le variazioni più rilevanti rispetto all’anno precedente si riconducono a Molise e Basilicata, anche se in termini assoluti la regione con la maggiore nuova potenza installata è la Puglia con 161 MW. La maggiore numerosità degli impianti fotovoltaici riscontrata nelle regioni del nord e del centro secondo me è da attribuirsi anche alla elevata densità abitativa di queste regioni.