martedì 27 luglio 2010

Certificazione Acustica: poco convincente

Confedilizia, per bocca del suo presidente, Corrado Sforza Fogliani, sostiene che la certificazione energetica “si è rivelata un puro onere per la proprietà, che in sé non incide per niente – come invece propalavano i suoi sostenitori – sull’aumento o sulla diminuzione del valore dei singoli immobili nelle relative trattative”. Quanto alla prossima obbligatorietà della certificazione acustica, “anch’essa non sposterà di un euro il valore degli immobili nelle trattative di compravendita, ma – afferma il presidente di Confedilizia - in compenso si calcola che verrà a costare da cinque a dieci volte più della certificazione energetica”. Confedilizia sottolinea infatti che “la commerciabilità dei beni immobili è oggi frenata dagli adempimenti a fini fiscali che la manovra finanziaria pone, neanche in modo del tutto chiaro, a carico dei proprietari venditori in occasione di ogni compravendita”. Il riferimento è anche ai timori di un aumento della pressione fiscale collegato all'approvazione (forse già entro luglio) della nuova imposta unica sugli immobili – la “municipale” federalista – che accorperebbe al suo interno tutte le imposte legate agli immobili. Questi timori sarebbero tra le cause dell'attuale andamento del mercato immobiliare, che segna un calo medio dei prezzi del 5%.

lunedì 26 luglio 2010

Un premio per il MAXXI



Zaha Hadid ha vinto lo Stirling Prize 2010 per il MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma. Sviluppato su tre livelli, il Museo integrerà arte ed architettura in volumi articolati coperti da un tetto esclusivamente in vetro; elemento progettato come filtro per un uso modulato e zenitale della luce naturale, ma anche come punto di unione tra interno ed esterno. Una serie di ponti collegherà i tre livelli dell’edificio. Intorno ad una grande hall di accoglienza a tutt’altezza ruoteranno i vari spazi commerciali, la caffetteria, i servizi didattici, i laboratori di conservazione e restauro, le sale per eventi dal vivo e convegni. L’idea progettuale è la creazione di uno spazio che non si esaurisca in un percorso lineare, ma si presenti come una complessa rete di connessioni; flessibilità e controllo delle condizioni ambientali sono le caratteristiche architettoniche di questi spazi. [fonte: Archiportale]

domenica 25 luglio 2010


È  stata presentata il mese scorso a Madrid in occasione del Solar Decathlon Europe Contest, dove si è aggiudicata il Public Choise Award. Si tratta della FAB LAB HOUSE, il prototipo di casa solare passiva messo a punto dall’Institute for Advanced Architecture of Catalonia (IAAC) con sede a Barcellona: una casa prefabbricata in legno i cui elementi strutturali sono tutti tagliati a laser in fogli di compensato da 1,22 x 1,44 metri, che vengono assemblati, poi trasportati e fissati in sito. La struttura è parzialmente rivestita da una serie di pannelli solari che ne abbracciano la superficie arrotondata come una seconda pelle. La geometria paraboloide è stata scelta per il massimo sfruttamento dell’energia solare.  La geometria della Fab Lab House – spiega il direttore dello IAAC Vicente Guallart – risponde alla sua potenziale capacità produttiva di energia. Se nel 20° secolo la forma era consequenziale alla funzione, nel 21° secolo la forma seguirà l’energia. Gli edifici devono essere simili agli alberi, devono cioè essere autosufficienti e seguire principi naturali. [fonte: archiportale]

sabato 24 luglio 2010

Novità per l'acustica


Con un decreto legislativo atteso per l'autunno verrà introdotto l'obbligo della certificazione acustica degli edifici a partire dal 2011. Si tratterà di un tipo di classificazione basata su misure effettuate al termine dell’opera edilizia per consentire di informare i futuri abitanti sulle caratteristiche acustiche della stessa e di tutelare i vari soggetti che intervengono nel processo edilizio (progettisti, produttori di materiali da costruzione, costruttori, venditori, ecc.) da possibili successive contestazioni. Sono previste quattro differenti classi di efficienza acustica: si va dalla classe 1, che identifica il livello più alto (più silenzioso), alla classe 4 che è la più bassa (più rumoroso), che però la maggioranza degli edifici italiani oggi esistenti non raggiunge neppure. La valutazione riguarderà le singole unità immobiliari e non l'intero edificio. Saranno oggetto di classificazione l’isolamento di facciata, l’isolamento rispetto ai vicini (sia per i rumori aerei, sia per i rumori di calpestio) e il livello sonoro degli impianti; nel caso degli alberghi saranno considerati anche gli isolamenti acustici fra ambienti della stessa unità immobiliare (es. fra le camere).
La scelta di utilizzare la media energetica (invece di quella matematica) come indice unico rappresentativo di efficienza è stata tra gli argomenti più dibattuti durante il processo di approvazione finale della norma. Comunque, per fornire all’utilizzatore informazioni complete ed esaurienti, la norma prevede che l’indice sia integrato da altri cinque valori numerici.

venerdì 23 luglio 2010

Un modello comune europeo per l'ecocasa mediterranea

Le regioni del Mediterraneo, di fronte al cambiamento climatico, alla scarsità delle risorse, alle implicazioni derivanti dalle costruzioni “insostenibili” e “precarie”, hanno sviluppato infatti proprie strategie, una diversa dall'altra. In questo contesto il progetto IRH-MED, attuato nell’ambito del programma MED dell’Unione Europea, intende concretamente sviluppare azioni che contribuiranno a consolidare l’affermarsi di un’edilizia residenziale propria dell’area Mediterranea, incoraggiare l'utilizzo di modelli ecologicamente responsabili, creare nuove opportunità di mercato per le piccole e medie imprese impegnate in questo settore di attività. In particolare, l’azione di IRH MED è finalizzata a: spingere il mercato verso un’edilizia residenziale innovativa mediterranea, attento alle tematiche dell’efficienza energetica invernale ed estiva, del risparmio idrico ecc.; definire un Marchio di Qualità di edilizia residenziale innovativa mediterranea e una rete di operatori, di produttori di materiali e di tecnologie per supportare l’avvio di tale mercato; raccogliere le migliori pratiche nazionali ed europee; definire linee guida.

giovedì 22 luglio 2010

Alfano incontra i Professionisti

Ieri pomeriggio i rappresentanti degli Ordini e dei Collegi professionali hanno incontrato il Ministro della Giustizia Angelino Alfano, per presentagli ufficialmente il documento unitario e condiviso di proposta di riforma delle professioni.I contenuti del documento sono stati illustrati martedì scorso dalla presidente del CUP, Marina Calderone, al Corriere della Sera. I punti fermi della proposta sono quelli già noti: il ripristino delle tariffe minime, la copertura assicurativa obbligatoria, un maggiore rigore nel controllo della deontologia e nell’esercizio del sistema disciplinare. Molto precisa è la definizione di professione intellettuale, intesa come lavoro che richiede una prestazione intellettuale e un titolo di studio universitario (o di un percorso formativo equivalente), il superamento dell’esame di Stato e l’iscrizione ad un Albo. L’obiettivo è quindi quello di distinguere in maniera netta i professionisti dagli altri lavoratori autonomi. “Il principio cardine della posizione condivisa con i colleghi degli Ordini - ha spiegato Marina Calderone come riporta Edilportale - è di alzare il livello di tutela dei cittadini. Quando ci si rivolge a un soggetto che deve somministrare una consulenza o una prestazione professionale, è necessario che sia chiaro con chi l’utente abbia a che fare”.

mercoledì 21 luglio 2010

Forti voci contro il ddl

La Federazione Nazionale Architetti ed Ingegneri Liberi Professionisti ha pubblicato sulla propria pagina Facebook una lettera nella quale, con un tono decisamente sarcastico, si rivolge al deputato Toto dicendogli, in primo luogo, che “il Paese ha bisogno di legislatori che conoscano le materie per le quali hanno la pretesa di legiferare” e che “lei non è architetto, non è ingegnere e non svolge la professione direttamente e da anni, ma si occupa di trasporti ed è laureato in legge”. Dopo aver spiegato che “Le modalità di calcolo strutturale e le numerosissime leggi che integrano e compongono lo stesso calcolo non variano al variare dal fattore sismico” e che “tra la zona sismica 1 e 2 e la zona sismica 3 e 4 non cambia assolutamente nulla”, la FNAILP chiede al deputato Toto di stracciare la proposta di legge e addirittura di scusarsi per averla presentata. Con riferimento al ddl 3493 Toto, secondo INARSIND è incomprensibile che l’Avvocato Toto abbia ripresentato sostanzialmente la stessa proposta della Vicari (con la differenza che la modesta costruzione si è abbassata a 4.500 mc) aggravata dal fatto che, se la legge venisse approvata, queste competenze potrebbero essere svolte anche in “zona a rischio sismico non elevato per edifici con non più di tre piani fuori terra oltre al piano interrato o seminterrato e in  zona a rischio sismico elevato per edifici con  non più di due piani fuori terra, oltre al piano interrato o seminterrato”.

martedì 20 luglio 2010



Un gruppo di giovani architetti veneti che opera coniugando innovazione e sostenibilità, sta realizzando un nuovo complesso di edilizia residenziale pubblica a Rovigo. Vincitore del concorso a procedura aperta indetto dall'Ater di Rovigo, il progetto vedrà l'avvio dei cantieri entro il prossimo settembre: venti alloggi aggregati destinati a un'utenza principalmente composta da anziani e persone con disabilità. [fonte: infobuild]: Tra le caratteristiche che fanno del manufatto un'opera innovativa, a emergere evidenti sono quelle legate alle scelte di sostenibilità compiute dai progettisti, in particolare una forte attenzione al basso impatto ambientale e alla qualità della vita. A partire dall'impiego di materiali di costruzione che non abbiano emissioni nocive per gli abitanti degli alloggi: dall'intonaco dei muri, al legno delle strutture e  degli infissi, e ancora ai materiali per la coibentazione e la pavimentazione. Poi, il progetto contempla l'applicazione di tecnologie passive e attive per il controllo climatico estate-inverno (una serra solare a doppia altezza garantisce l'effetto camino e una ventilazione naturale controllata), per la raccolta e il riutilizzo delle acque meteoriche (copertura a falda rovescia con canalizzazione centralizzata nel vano distributivo), oltre che per il ricircolo di quelle grigie e la prima depurazione di quelle nere (mediante sistemi aggregati compatti dislocati in uno dei due vani tecnici). 

lunedì 19 luglio 2010

Addio alla Dia

A quanto pare, la Manovra economica potrebbe sostituire la Dia con la cosiddetta Scia, segnalazione certificata di inizio attività. Si tratta di una «segnalazione» dell’interessato, che va a sostituire ogni «atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso» nei casi in cui il rilascio dipenda solo dagli accertamenti di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi. Quindi la Scia potrà essere utilizzata per avviare una nuova impresa, un’attività ma anche per i lavori edilizi. A quanto si evince dalla manovra, la Scia «attiene alla tutela della concorrenza», che è - fortunatamente - materia di esclusiva competenza statale, e come dice Edilportale potrà "travolgere come un ciclone tutta la normativa finora vigente sulla Dia, compresa quella regionale". Una mossa quindi molto forte che cancella in un colpo solo tutte le regole fin qui accumulate sull’attività edilizia regolata dalla Dia. E che ora dovrà essere digerita dalla Regioni. La Scia comunque riserva ancora un ruolo importante per i professionisti tecnici: non sono infatti autocertificabili le loro certificazioni. E dunque il cittadino deve sempre allegare le «attestazioni e le asseverazioni» che dimostrano l’esistenza dei requisiti e dei presupposti per consentire le verifiche alla Pa. E se del caso anche «gli elaborati tecnici necessari». Giusta o sbagliata, spererei quasi che sia l'ultima caotica modifica su questo spinoso argomento.

domenica 18 luglio 2010

Cogenerazione: i vantaggi

Con la cogenerazione si sfrutta meglio l’energia contenuta nel combustibile, ovvero a parità di energia utile prodotta, si consuma meno combustibile. Inoltre la cogenerazione consente la riduzione dei costi di gestione degli impianti di produzione dell’energia, limitando le perdite di impianto, e soprattutto, permette di avere costi di produzione altamente competitivi, a partire dalle fasce orarie tariffarie a maggior costo elettrico unitario. A livello operativo la cogenerazione consente la riduzione del rischio black-out. Riguardo all'ambiente permette la riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili per riscaldamento e la diminuzione dell’emissione di CO2, responsabile primaria dell’effetto serra, consentendo di adempiere alle prescrizioni previste dal Protocollo di Kyoto e consentendo un utilizzo più efficiente delle risorse energetiche tradizionali (petrolio, carbone, gas naturale). La cogenerazione beneficerà di semplificazioni amministrative e di nuovi criteri in base ai quali saranno rilasciati i “certificati bianchi”, titoli di efficienza energetica che sono scambiati sul mercato e hanno un valore economico; la normativa consente poi una defiscalizzazione del gas naturale usato come combustibile per la cogenerazione.

sabato 17 luglio 2010










[fonte: confindustria]

venerdì 16 luglio 2010

La cogenerazione

C’è una tecnologia che può dare la scossa all’economia italiana, aiutando le imprese a competere nel mercato globale e creando allo stesso tempo ricerca, innovazione ed efficienza energetica per il nostro Paese: la micro-cogenerazione. La cogenerazione è una tecnologia ormai consolidata, in grado di realizzare la produzione combinata, in un unico processo e direttamente presso il sito dell’utente, di energia elettrica e calore (ed eventualmente anche freddo, nel qual caso si parla più correttamente di trigenerazione) per usi sia industriali che civili. La cogenerazione consiste in una produzione interconnessa “in cascata” di elettricità e di calore/freddo per usi di processo o condizionamento ambientale, partendo dalla medesima energia chimica contenuta nel combustibile utilizzato (di solito gas naturale). Un impianto convenzionale che produce energia elettrica ha un rendimento del motore primo che trascina l’alternatore pari a circa il 35-40% dell’energia del combustibile utilizzato, mentre il restante 60-65% viene disperso nell’ambiente sotto forma di calore, tenendo conto di tutte le dissipazioni e dispersioni presenti in tale processo, dalla generazione sino alla distribuzione a mezzo elettrodotto all’utente finale. Con un impianto di cogenerazione, invece, il calore prodotto dalla combustione nel motore primo non viene disperso nell’ambiente, bensì recuperato per altri utilizzi e tipicamente soddisfa le esigenze termiche delle utenze collegate all’impianto stesso: in questo modo la cogenerazione permette di raggiungere il massimo utilizzo del combustibile, con recupero di un rendimento complessivo superiore all’80÷85%.

giovedì 15 luglio 2010

La semplificazione dell'autorizzazione paesaggistica

Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) lancia un allarme relativamente provvedimento di deregulation contenuto nella Manovra Tremonti (art. 49) che, in nome della semplificazione amministrativa, consente di costruire edifici senza permessi preventivi e senza richiedere autorizzazioni di tipo paesistico ed ambientale, in totale contraddizione con il Codice dei Beni Culturali e, soprattutto, con l'articolo 9 della Costituzione." "La norma - permettendo l'inizio lavori senza alcun permesso autorizzativo e rimandando poi la verifica del progetto ad eventuali controlli ex post - escluderebbe di fatto le Pubbliche Amministrazioni dalla gestione degli interventi che avvengono sul territorio e potrebbe avere conseguenze potenzialmente pericolose in relazione alla sicurezza, alla tutela del patrimonio edilizio, alle normative di tipo edilizio, paesistico ed ambientale che verrebbero svuotate di gran parte della propria efficacia". "Altra fortissima perplessità per gli Architetti italiani - rispetto ad un provvedimento del quale non si comprende in alcun modo la ratio - è quella relativa al coinvolgimento delle strutture universitarie, assolutamente non dotate delle strutture e delle competenze necessarie, nel rilascio delle Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA) attualmente in carico di altri Enti competenti".

mercoledì 14 luglio 2010

Ddl geometri: le proteste

Lo affermano, in un comunicato congiunto, I Consigli Nazionali degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e degli Ingegneri protestano, tramite comunicato congiunto, a proposito del disegno di legge 3493 presentato alla Camera. Il famosso ddl propone di consentire a geometri, geometri laureati, periti industriali specializzati in edilizia e periti industriali laureati di occuparsi di progettazione architettonica e strutturale, collaudo statico e amministrativo, ristrutturazioni.“I Geometri ed i Periti edili ci riprovano ancora una volta: in palese contrasto con tutte le più recenti Sentenze della Corte di cassazione sugli evidenti limiti di competenza dei Geometri e dei Periti edili, queste professioni ci riprovano a proporre anche alla Camera dei Deputati un ddl esclusivo sulle loro attività (...) A nulla vale il concetto di merito laddove per accedere a professioni che incidono su interessi costituzionali quali la sicurezza dell’abitare o la tutela del paesaggio occorre aver superato corsi universitari assolutamente appropriati: almeno così si fa in Europa ed in tutto il mondo civili.
Riportiamo queste parole dispiaciuti per tutti i soggetti interessati su un versante e sull'altro.

martedì 13 luglio 2010

Henning Larsen firma l'aquario di Batumi

Situata sul mar Mar Nero, a circa 20 chilometri dal confine turco, Batumi conta 120mila abitanti ed un’economia fondata sul turismo e sul mare, con un porto commerciale assai attivo. Il nuovo acquario, destinato a sorgere sulla spiaggia di Rustaveli Street, circondata da un arcipelago marino, sostituirà quello esistente. Il concorso si è svolto nella primavera del 2010 e, oltre a Henning Larsen, ha visto scendere in campo lo studio d’architettura tedesco Drei Architekten e i due team americani PJA Architects e Pryor & Morrow Architects. Nella proposta vincitrice la geometria dell’edificio, destinato ad occupare una superficie pari a 2.000 metriquadri, è ispirata ai caratteristici ciottoli che da millenni popolano la spiaggia di Batumi. Nella forma, la struttura ricorda infatti un gigantesco agglomerato roccioso, composto da degli enormi sassi, visibili da terra e da mare. Ciascuna architettura ospita un’area tematico-espositiva, 4 sono rispettivamente dedicate ad altrettanti biotipi marini. [fonte: archiportale]

lunedì 12 luglio 2010

Italia fotovoltaica - 2 -


La più grande centrale solare italiana è entrata in funzione alla fine del 2009 a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo. La produzione attuale di 24 megawatt, che la rende una delle più grandi in Europa, potrebbe passare a 100 mw entro il 2010. L'impianto è a impatto zero sull'ambiente e non c'è stata sottrazione di terreni per l'agricoltura e l'allevamento, essendo una zona inquinata dal punto di vista elettromagnetico. Infine, la società americana SunEdison ha avviato la costruzione del più grande parco fotovoltaico a livello europeo in provincia di Rovigo. Una megastruttura che si estenderà per 850 mila metri quadrati e che produrrà fino a 72 mw.[fonte: studio tecnico vairo] La produzione di energia inizierà nella seconda metà del 2010, per raggiungere piena operatività entro la fine dell’anno. Nel primo anno di attività, il sistema produrrà energia in quantita’ equivalente al fabbisogno di oltre 17mila famiglie, con un risparmio annuo di quasi 41mila tonnellate di CO2, paragonabile all’eliminazione dalle strade di 8.000 automobili.

domenica 11 luglio 2010

Italia fotovoltaica - 1 -

La crescita del fotovoltaico in Campania è in linea con il boom italiano dell'energia verde. E nel Belpaese non mancano impianti che fanno scuola, piccoli primati nazionali. Di grande impatto, per esempio, è l'impianto chiamato il "Diamante", costruito a Pratolino in provincia di Firenze, una struttura poligonale alta 12 metri con 38 pannelli solari e 42 lati, frutto di tre anni di lavoro dell'Enel. Il "Diamante", prototipo di design italiano, potrebbe rappresentare il futuro dell'energia verde per le famiglie italiane producendo energia per piccoli condomini. Unico inconveniente al momento è il costo esorbitante della struttura ma lo sviluppo di nuove tecnologie per le batterie la renderà "una vera proposta di investimento", dice il responsabile della ricerca Enel Sauro Pansini. A Esenta di Lonato, nel Bresciano, è stata inaugurata in aprile la più grande serra fotovoltaica d'Italia, costata 5 milioni di euro. La struttura, che copre 15 mila metri quadrati con un'altezza di 5 metri, non solo permette la coltivazione di fiori e piante come una normale serra ma genera quasi 900 megawatt di energia pulita, con una riduzione di 759 tonnellate di anidride carbonica immesse nell'ambiente ogni anno. [fonte: studio tecnico vairo]

venerdì 9 luglio 2010

Progetto Piazza Fontana a Quinto de Stampi

"Il progetto di un suolo, capace di accogliere, rispondere e amplificare, con le sue articolazioni, alle esigenze mutevoli e complesse di coloro che ne usufruiranno: Piazza Fontana a Quinto de Stampi. Il progetto nasce dalla volontà di creare uno spazio che induca a modalità di uso diverse e non programmate, dalla volontà quindi di realizzare un luogo complesso, unitario nell'identità e molteplice nell'uso. Il tracciato geometrico che struttura la piazza è costituito da una fitta maglia scalare di rettangoli aurei, misurati sulle dimensioni principali del contesto che determinano ogni elemento della piazza, dalla geometria principale al disegno degli elementi di pavimentazione. All'interno di questo tessuto, fortemente caratterizzante, si è introdotto il tema della piegatura del suolo. La modellazione tridimensionale del suolo ha qui un duplice ruolo, da una parte quello di individuare gli ambiti con qualità spaziali differenti, dall'altro quello di rafforzare tensioni spaziali già presenti nel luogo e di introdurne contemporaneamente di nuove". [archinfo.it]
Il progetto è stato realizzato da studio Labics.

giovedì 8 luglio 2010

L'Aquila parla di certificazione energetica

Ieri tutti i giornali hanno raccontato la dolorosa discesa degli aquilani a Roma, per protestare contro la tassazione presente e futura che lo Stato chiederà loro. Situazione contradditoria: chi si sente abbandonato da una parte, chi li accusa di attendere benefici a braccia conserte dall'altra. All'inizio della settimana, intanto, la Giunta comunale dell'Aquila ha approvato un regolamento – già trasmesso al Consiglio comunale per l’approvazione definitiva – in cui vengono introdotti una serie di parametri finalizzati all’ottenimento della certificazione energetica per gli edifici. “Nella fase attuale – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Alfredo Moroni – in cui deve partire la ricostruzione della città e la ristrutturazione soprattutto degli edifici in categoria E, questo provvedimento è fondamentale perché rappresenta un moderno strumento di pianificazione del territorio comunale e riveste pertanto un’importanza strategica, ponendosi inoltre, coerentemente con il programma di mandato del sindaco, in una logica di modernità e di adeguamento alle normative europee, nazionali e regionali”.

mercoledì 7 luglio 2010

La situazione attuale, il conto energia

Le cooperative e le associazioni del settore energetico si sono confrontate qualche giorno fa in Commissione Ambiente del Senato riguardo alle energie rinnovabili, sulla base degli accordi di Copenhagen e della crisi economica generale con i suoi risvolti duri per il mercato edile. Sicuramente è emersa la necessità di nuove norme agevolative e di un nuovo conto energia che permetta alle imprese di valutare la redditività dei progetti. Il conto energia applicato ai sistemi fotovoltaici, infatti, "si è dimostrato uno strumento vincente per la fase promozionale, ma rischia di risultare inadeguato"; la contromossa, la soluzione che è emersa come più adeguata ai tempi, sarebbe una messa in rete dei soggetti realizzatori, che potrebbero ottenere considerevoli ritorni optando per la forma associata.
"Cesare Fera presidente di Anest, Associazione nazionale energia solare termodinamica, ha lamentato - dice edilpotale.com - i costi elevati del solare termodinamico dal momento che gli impianti esistenti ed in costruzione sono sperimentali. L'obiettivo dell'Italia dovrebbe essere la verticalizzazione della filiera. Per l'incentivazione sarebbe poi indispensabile migliorare il sistema vigente differendo la scadenza degli incentivi al 2015, eliminando l'obbligo di accumulo di energia termica, incentivando al massimo gli impianti sotto i 5 MW ed erogando i fondi relativi al programma Industria 2015".

martedì 6 luglio 2010

Applicazioni del fotovoltaico

La tecnologia fotovoltaica consente di trasformare direttamente le radiazioni solari in energia nelle situazioni più diverse: dalle case o comunità isolate ai sistemi di segnalazione aerei, marittimi e terrestri, dagli impianti di telecomunicazione a quelli di dissalazione di acque marine, dosatori di cloro, protezione catodiche, dall’illuminazione pubblica ai sistemi di refrigerazione, fino alle centrali di produzione collegate alla rete. elettrica e alle generazioni di energia elettrica integrata negli edifici (tetti fotovoltaici). Il grande interesse verso il fotovoltaico nasce dalle seguenti sue caratteristiche: disponibilità sul territorio della fonte solare, modularità, affidabilità, minime esigenze di manutenzione, assenza di emissioni inquinanti in loco (Fonte: Tecnosolar).
La produzione di energia tramite gli impianti fotovoltaici dipende da vari fattori: superifice dell'impianto, posizione dei pannelli rispetto al sole, potenza della radiazione solare, efficienza dei moduli fotovoltaici, aumento dell'efficienza dei moduli e celle solari, diminuzione e riduzione dei costi di produzione per i moduli del fotovoltaioc ed i componenti del sistema

lunedì 5 luglio 2010

Il sistema fotovoltaico

Fonte: Prof. Martin A. Green, University of New South Wales, Sydney

domenica 4 luglio 2010

Il fotovoltaico in Europa

Nel corso degli ultimi anni in molti paesi europei si è verificata una notevole crescita dell’utilizzo di impianti fotovoltaici, come in Germania, Olanda e Svizzera mentre in Italia il mercato è sempre stato limitato ad un uso particolare da parte di utenze disagiate oppure da impianti sperimentali che sono stati realizzati con finanziamenti pubblici e prevalentemente utilizzati per lo studio di questa nuova tecnologia e per le sue applicazioni. Tra l’altro va segnalato che da parte dei vari governi che si sono succeduti nel corso degli anni non è mai stata avviata una campagna di finanziamenti a fondo perduto per coprire i costi iniziali di acquisto ed installazione della tecnologia fotovoltaica come invece è accaduto nei paesi europei sopra menzionati. Tuttavia dal Settembre del 2005 è attivo un sistema di incentivazione, il “Conto Energia”, per la produzione di Energia elettrica attraverso impianti fotovoltaici. In data molto recente, febbraio 2007, sono stati introdotti cambiamenti radicali allo schema originario. La caratteristica fondamentale di questo sistema di incentivazione è quella di dare un valore all’energia prodotta dall’impianto secondo una tariffa incentivante. In altre parole, se lo Stato riconoscesse ai cittadini ed alle aziende titolari di impianti fotovoltaici oltre ad un contributo sulla produzione di energia elettrica, anche un sistema di sgravi fiscali più vantaggiosi e finanziamenti di altra natura, ci sarebbe una maggior attrattiva verso questo tipo di tecnologia.

sabato 3 luglio 2010

Il mutamento climatico e l'energia

La rapida diminuzione delle risorse naturali e il parallelo aumento dei consumi mondiali di energia, in combinazione con gli aumenti dei prezzi internazionali del petrolio, sono fattori importanti per l’attuale situazione nel mondo e spingono a pensare come migliorare l’uso delle fonti dell’energia rinnovabile e sostenere fortemente la loro applicazione a livello mondiale. Le previsioni internazionali, il problema del mutamento climatico e le sue conseguenze sulla vita e sul pianeta mostrano che un cambiamento verso lo sviluppo sostenibile è molto importante, se noi desideriamo creare un ambiente favorevole per la vita dei nostri figli e delle future generazioni. La comunità scientifica ha raggiunto una opinione abbastanza sulle ragioni delle alterazioni climatiche, poiché la temperatura del mondo, a detta non di tutti ma di moltissimi, sta aumentando. Questo aumento di temperatura sarebbe, dunque, il risultato delle emissioni di ossido di carbonio ed altri gas serra prodotti dalle attività umane, compresi i processi industriali, la combustione di carburanti fossili, nonché i cambiamenti nell’utilizzazione delle risorse della terra come la deforestazione.

venerdì 2 luglio 2010

Le fonti rinnovabili nella produzione mondiale di elettricità

Fonte: European Renewable Energy Council (EREC), 2004 E' interessante notare la previsione per la fornitura di elettricità dalle energie rinnovabili per il 2040, come esse contribuiscano per più dell’80% alla fornitura globale di elettricità e con una buona parte fornita dai sistemi fotovoltaici.

giovedì 1 luglio 2010

Una nuova Direttiva

È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea del 18 giugno la nuova Direttiva 2010/31/Ce sulla prestazione energetica nell'edilizia,in vigore dal 9 luglio, che sostituisce con effetto dal 1° febbraio 2012. la 2002/91/CE. Suo obiettivo: " promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici all'interno dell'Unione, tenendo conto delle condizioni locali e climatiche esterne, nonché delle prescrizioni relative al clima degli ambienti interni e all'efficacia sotto il profilo dei costi". La nuova normativa europea fornisce disposizioni su metodologia per il calcolo della prestazione energetica integrata degli edifici e delle unità immobiliari, applicazione di requisiti minimi alla prestazione energetica di edifici e unità immobiliari, certificazione energetica degli edifici o delle unità immobiliari, sistemi di controllo indipendenti per gli attestati di prestazione energetica e i rapporti di ispezione, piani nazionali destinati ad aumentare il numero di "edifici a energia quasi zero", spezione periodica degli impianti di riscaldamento e condizionamento d'aria negli edifici. I Paesi membri dell'Unione Europea dovranno definire una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici secondo i criteri contenuti nel suo allegato.

mercoledì 30 giugno 2010

Novità dal GSE

Il GSE (Gestore Servizi Energetici) ha ora finalmente pubblicato la procedura prevista per decreto, già approvata dal ministero dello Sviluppo economico, per l'identificazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili e dei produttori. In una nota, il Gse spiega che la procedura consente di “identificare il soggetto produttore e la tipologia di fonte rinnovabile utilizzata per la produzione di energia elettrica da certificare”; di “certificare l’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili e immessa in rete da ciascun produttore”; inoltre di “trasferire dal produttore alle imprese di vendita le certificazioni rilasciate dal Gse, secondo principi di trasparenza e di tracciabilità, in modo da garantire che una certificazione risulti sempre nella titolarità di un solo soggetto”. Come passo successivo, il GSE predisporrà le piattaforme informatiche e i relativi manuali operativi cui avranno accesso, previa registrazione al portale del GSE e sottoscrizione al nuovo applicativo, produttori, imprese di vendita e trader. Successivamente il Gestore fornirà gli elementi informativi di dettaglio sull’operatività di tali piattaforme informatiche per le attività di certificazione inerenti l’energia prodotta e immessa in rete nel 2010, nonché le principali assunzioni, con i relativi adempimenti, necessarie per le determinazioni dei mix energetici.

martedì 29 giugno 2010

Ci piace un sacco

Grontmij, in collaborazione con architetti Van Soeters Eldonk, ha vinto un concorso internazionale di progettazione per il nuovo Wuhan Energy Centre, un istituto di ricerca nel campo delle nuove fonti energetiche e la sostenibilità che sorgerà a Wuhan, in Cina. I lavori inizieranno il prossimo novembre per conto della Hubei Science & Technology Investment Company. Al termine dei lavori l'Wuhan Energy Flower, sarà il l'edificio più eco-sostenibile mai realizzato e il primo al mondo a ricevere la certificazione Building Research Establishment Environmental Assessment Method (BREEAM) e diventerà un importante centro per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie energetiche. Gli architetti hanno progettato l'edificio a forma di fiore, prendendo la Calla Lily come fonte d'ispirazione. Wuhan Energy Flower si caratterizza perché sarà a zero emissioni di carbonio, a impatto zero, con emissioni nulle e ricavo di energia pulita. La palazzina uffici sarà alto circa 140m, circondata dai laboratori in forma di foglie. Il tetto del fiore è composto principalmente di pannelli solari per produrre energia e sarà inclinato per ottenere il migliore rendimento possibile, ma anche per raccogliere acqua piovana che verrà utilizzata per l'approvvigionamento idrico. Il pistillo si caratterizza per la presenza di turbine eoliche verticali che produrranno energia. Il bordo della vasca forma un tetto apribile progettato per il riscaldamento e il raffreddamento dell'edificio. La struttura godrà del riscaldamento e della ventilazione naturale grazie ad un camino centrale di più di 120m di altezza che permetterà il movimento del flusso d'aria all'interno dell'intero edificio.

lunedì 28 giugno 2010

Margherita Hack e il futuro energetico italiano

Ieri ho avuto l'occasione di partecipare ad un dibattito politico sul tema "Quale futuro energetico per l'Italia?"che aveva Margherita Hack come ospite d'onore. Il dibattito è stato decisamente "politico", purtroppo, e dopo aver attraversato una lunga fase di teorizzazioni inutli e poco costruttive si è concluso con una serie di litigi tra promotori e pubblico, degni del peggior salotto televisivo. Ovviamente, gli unici momenti buoni della serata sono stati quelli in cui parlava Margherita Hack. La scienziata, competente e cortese, ha fornito una analisi della situazione attuale e futura per le fonti energetiche nel nostro paese, ed è riuscita a mantenersi super partes mentre analizzava i pro e i contro. La verità, secondo lei, è che l'Italia non potrà sperare di sostituire radicalmente metano (50% del fabbisogno) e petrolio (9%) con le fonti rinnovabili: non per una mera questione di investimenti, ma di reale potenzialità. Ad oggi, secondo la Hack, in italia ha un vero senso solo la idroelettrica (13% del fabbisogno), anche se ormai il suo potenziale massimo è già stato raggiunto; l'eolica e la solare-termica potrebbero essere le nuove due vie, ma in realtà non abbiamo la struttura territoriale nè le potenze (eoliche) necessarie per compensare l'esborso finanziario. Insomma, tempi lunghi e risultati incerti, nel frattempo il governo sta già finanziando tramite tasse questi progetti, con l'obiettivo di decuplicare la tassazione. E quindi? E quindi, un po' a sorpresa, secondo la Hack l'unica reale soluzione per noi è l'energia nucleare. Tanto voluta dalla destra quanto odiata dalla sinistra, in realtà pare essere l'unica vera ...alternativa, e secondo la Hack la sua reale pericolosità è bassissima.

domenica 27 giugno 2010

E' il momento giusto, servono gli strumenti giusti!

Secondo il Cresme la crisi che dobbiamo attraversare ha una portata di rilievo che va oltre il tema di riduzione e coincide con la riconfigurazione della domanda. A leggere quello che le analisi più ampie del mercato mostrano, i paradigmi del mercato del dopo crisi, ci sono già tutti. Lo scenario che abbiamo di fronte fissa quattro questioni di fondo: la crisi è un guado che dura comunque tre o quattro anni, non uno soltanto; la gestione del credito è oggi vitale; la gestione del credito è oggi vitale; la crisi produrrà comunque selezione, la domanda non accontenta più tutti i modelli di offerta; il mercato che avremo davanti dopo la crisi no sarà più quello di prima. Le politiche oggi dovrebbero, allora, sostenere il superamento di questa fase: in termini di opere pubbliche dedicate, in termini di sostegno al credito. Ma allo stesso tempo l'offerta deve rapidamente riorganizzarsi, riqualificarsinell'efficienza organizzativa e dimenticare le facili redditività che il boom degli anni 2000 ha generato su tutti i piani. Le strade da seguire sembrano essere già tracciate e ruotano intorno ai temi dell'innovazione e della qualità.  Se questo è vero, per noi questi sono i punti su cui concentrarci per migliorare il nostro lavoro, per aprirci vere opportunità. La crisi, con tutte le sue derivazioni negative, ha portato finalmente quel salto di qualità nella progettazione che da tempo ci auguravamo! Siamo pronti alle nuove esigenze? Le case passive, il risparmio energetico, le competenze per progettare e certificare la classe A... Per aiutarci, ovviamente, dobbiamo dotarci degli adeguati strumenti, che sono competenze ma soprattutto sistemi informatici adeguati e che guidino una precisa realizzazione di questi standard. Per fortuna diverse software house dedicate all'edilizia lo hanno capito da tempo, e diversi strumenti sono ormai perfettamente performanti e certificati per aiutarci.

sabato 26 giugno 2010

Il mercato che verrà, secondo il Cresme

[rielaborazione nostra]

venerdì 25 giugno 2010

Fondi europei finanziano l'edilizia privata

E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea la modifica del regolamento del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) che prevede la possibilità di utilizzare fino al 3% delle risorse dei programmi operativi 2007-2013 finanziati con i fondi strutturali europei per finanziare interventi edilizi privati, nell`ambito di operazioni di riqualificazione urbana.

In base al nuovo regolamento europeo, i fondi comunitari potranno essere utilizzati per 3 tipologie di interventi:  il rinnovo delle parti comuni in abitazioni multifamiliari esistenti, il rinnovo e la sostituzione (demolizione/ricostruzione) di edifici esistenti,  il rinnovo ed il cambio di destinazione d`uso di edifici di proprietà di autorità pubbliche o di soggetti senza scopo di lucro da destinare a famiglie a basso reddito o a persone con esigenze particolari. Il totale delle risorse da destinare alle soprarichiamate tipologie di interventi ammonta a 917 milioni di euro di cui 739 milioni di euro nel Mezzogiorno e 178 milioni di euro nel Centro-Nord.
Queste risorse, destinate ad interventi su edifici privati, potrebbero permettere di realizzare interventi di riqualificazione piu` articolati in quanto andrebbero ad aggiungersi ai 2,7 miliardi di euro gia` previsti nei programmi regionali per realizzare interventi di riqualificazione degli spazi pubblici nelle zone urbane degradate. [edilio.it]

giovedì 24 giugno 2010

Grandi opere vs. piccole opere

Riporto un interessante scenario elaborato dal CRESME per il prossimo futuro del mercato edile.
"Le opere pubbliche avrebbero dovuto giocare nella crisi un ruolo importante di sostegno all'economia, ma la scarsità di risorse sembra aver visto privilegiare una scelta chiara: a livello nazionale prevalgono le grandi opere e i settori innovativi come il partenariato pubblico e privato, il facility management, l'energy technology, in forte crescita, mentre il quadro delle piccole opere pubbliche tradizionali si trova a svolgere un ruolo decisamente minore rispetto al passato. Basti pensare che in Lombardia nel 2002 le opere pubbliche messe in gara erano state 5347 per 3.4 miliari di euro; nel 2009 a parità di importo sono state solo 2000. Le opportunità di lavoro nel settore pubblico per le imprese di costruzioni si sono ridotte di due volte e mezzo in soli sette anni. La dimensione media dell'appalto è passata da 682mila euro a 1.9 milioni.In Italia, dalle 35500 gare del 2002 per un importo di 24.3 miliardi di euro, si è scesi alle 18747 gare del 2009 [però] per 31.7 miliardi di euro".

mercoledì 23 giugno 2010

Gli anni che verranno

Il CRESME nel suo rapporto 2010 ha previsto quali mercati tradizionali cresceranno. Il comparto residenziale potrà tornare a crescere dal 2011 e nel 2013 grazie agli effetti (ritardati...) del Piano Casa 2, in particolare per l'ampliamento delle villette mono o bifamiliari. Questo tipo di ampliamenti favorirà noi progettisti, la distribuzione e le piccole imprese edili. Il CRESME stima che l'8% degli aventi diritto coglieranno l'occasione e costruiranno, con un mercato potenziale di 4 miliardi e mezzo di euro già a partire dal prossimo anno (880 mln) e ben di più in seguito.Un totale di 20mila abitazioni. Nel frattempo si vedranno gli effetti del nuovo piano di edilizia. A farla da padrone, comunque, saranno ancora le ristrutturazioni, che tra la'tlro nel 2009 erano già cresciute del 17% nonostante il calo del settore immobiliare e la crisi economica. Questo tipo di dinamica l'abbiamo già vista ventanni fa, ma questa volta si punta finalmente ad una ristrutturazione tecnologica. Ma la questione di fondo che il sistema di imprese deve affrontare non è solo congiunturale, ma strutturale: il mercato delle costruzioni deve fare i conti con un processo di riconfigurazione della domanda.

martedì 22 giugno 2010

2011: cosa succederà?

Siamo a metà di un anno caratterizzato dalla flessione dell'occupazione e dalla difficile capacità di tenuta di una parte del sistema d'impresa; così sarà anche l'anno prossimo. Nel settore edilizio del 30% del mercato immobiliare e tre anni di flessione incidono sulla produzione e sui bilanci di molte imprese. E' vero che i dati di mercato, come abbiamo visto, mostrano negli ultimi mesi del 2009 e nei primi del 2010 qualche segnale di ripresa o di assestamento della caduta, ma serve ben altro per superare il guado. E'probabile che il 2010 sia l'anno dell'assestamento verso il basso e che solo nel 2011 si potranno confermare i primi segnali di ripresa, queste sono le stime del CRESME. Ma la questione di fondo che il sistema di imprese deve affrontare non è solo congiunturale, ma strutturale: il mercato delle costruzioni deve fare i conti con un processo di riconfigurazione della domanda che, la crisi attuale da un lato e gli anni 2000 dall'altro, sembrano aver già disegnato. Le chiavi per vincere le sfide poste dalla crisi sono e saranno la capacità di prevedere e la capacità di cogliere le nuove direzioni del mercato.

lunedì 21 giugno 2010

Autorizzazioni paesaggistiche

Il Consiglio dei Ministri nella riunione del 10 giugno ha approvato un regolamento che semplifica le procedure previste per il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica per interventi di lieve entità che non comportino alterazione dei luoghi o dell'aspetto esteriore degli edifici. Cambiano l'iter procedurale ed anche la tempistica. Il regolamento di semplificazione riguarda un'elevata percentuale di pratiche di autorizzazione paesaggistica; oltre ad introdurre forti elementi di efficacia e di efficienza nella gestione delle pratiche dovrebbe migliorare la gestione della nuova procedura entrata in vigore il 1° gennaio 2010. Il regolamento prevede infatti il dimezzamento dei tempi procedurali (60 giorni invece di 105), un forte alleggerimento dell'onere di comunicazione e di documentazione a carico del cittadino e l'eliminazione di un passaggio procedurale (la pronuncia del soprintendente) quando la pratica appaia suscettibile di definizione negativa dinanzi all'amministrazione locale preposta alla gestione del vincolo.La definizione dei nuovi piani paesaggistici congiunti Stato-Regioni consentirà di ridurre lo spazio di discrezionalità dell'autorizzazione paesaggistica e di concordare regole d'uso del territorio condivise.

domenica 20 giugno 2010

Gli obiettivi della certificazione energetica

  • Migliorare la trasparenza del mercato immobiliare fornendo agli acquirenti ed ai locatari di immobili un'informazione oggettiva e trasparente delle caratteristiche e delle spese energetiche dell’immobile.
  • Informare e rendere coscienti i proprietari degli immobili del costo energetico relativo alla conduzione del proprio “sistema edilizio” in modo da incoraggiare interventi migliorativi dell’efficienza energetica della propria abitazione.
  • La certificazione consente agli interessati di ottenere dal fornitore/venditore di un immobile informazioni affidabili sui costi di conduzione.
  • L’acquirente deve poter valutare se gli conviene spendere di più per un prodotto migliore dal punto di vista della gestione e manutenzione.
  • Anche i produttori ed i progettisti possono confrontarsi in tema di qualità edilizia offerta.
  • I proprietari che apportano miglioramenti energetici importanti ma poco visibili, come isolamenti termici di muri, tetti, etc., possono veder riconosciuti i loro investimenti. [fonte:wiki]

sabato 19 giugno 2010

Anci e Acri a nostro favore

Anci e Acri - Associazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria, hanno firmato un Protocollo d'intesa per promuovere insieme l'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e il risparmio energetico. L'obiettivo è stimolare lo sviluppo di progetti e iniziative diffondendo presso i propri associati le conoscenze e le modalità operative sviluppate individualmente nonché la realizzazione di attività congiunte. E' un atto di notevole importanza perché il tema del risparmio energetico è molto sentito dai Comuni Con il protocollo, che favorisce la tutela e la valorizzazione dell'ambiente, Anci e Acri stimoleranno, presso le due compagini associative, Comuni e Fondazioni di origini bancaria, lo sviluppo di progetti e di iniziative per l'educazione e la formazione ambientale, la tutela e la valorizzazione delle biodiversità e la promozione del risparmio energetico e dell'utilizzo di fonti di energia rinnovabili.
Il fermento che noto nelle ultime settimane è davvero notevole, spero che si concretizzi al 100%. Il mese scorso abbiamo preso delle sonore delusioni con la questione delle manutenzioni straordinarie, ma per fortuna l'UE ha avuto un buon effettp stimolante nei confronti della nostra attività. Vediamo quanto tempo ci vorrà realmente, e intanto prepariamoci.

venerdì 18 giugno 2010

Italia quinta per appetibilità rinnovabili!

L'Italia si classifica nell'indice generale stilato da Ernst & Young al quinto posto nel mondo per attrattività negli investimenti in energie rinnovabili, guadagnando un punto con i piani per la costruzione dei più grandi parchi fotovoltaici d'Europa, in provincia di Rovigo per una capacita' di 72 Megawatt e a Montalto di Castro, per ben 85 Megawatt, e alla rilevante capacità di fotovoltaico già installato, pari a 1,2 Gigawatt. Rimane alta l'attesa per la seduta della conferenza Stato-Regioni, nel corso della quale saranno presentate le linee guida nazionali sulle energie rinnovabili, con l'obiettivo di armonizzare le procedure di autorizzazione oggi affidate alle singole regioni. Un inquadramento comune consentirebbe di accelerare l'intero processo, dalla richiesta all'installazione".
La Cina, rileva il rapporto, è ora, insieme agli Stati Uniti, la destinazione più attrattiva per gli investimenti in energie rinnovabili. La Cina ha guadagnato due punti negli indici per investimenti in energie pulite pari a 34,6 miliardi di dollari, quasi il doppio degli Stati Uniti, e nel 2009 è emersa come leader mondiale per capacità installata nell'eolico. il recente annuncio dell'Unione Europea relativo all'intenzione di ridurre del 30% entro il 2020 i livelli di emissione rispetto al 1990 è indice di un preciso impegno.

giovedì 17 giugno 2010

Il Tar della Puglia sui certificatori energetici

Il TAR della Puglia ha stabilito che la determinazione dei requisiti professionali e dei criteri di accreditamento per la qualificazione degli esperti a cui affidare la certificazione energetica degli edifici, comportando la creazione di una nuova figura professionale, è di esclusiva competenza dello Stato: alle Regioni quindi compete solamente la disciplina di quegli aspetti che presentano uno specifico collegamento con la realtà regionale. In questo modo ha accolto il ricorso di alcuni Ordini degli ingegneri della regione verso la delibera che la Giunta regionale aveva emanato a novembre.
La Giunta aveva deciso che l'abilitazione degli ingegneri pugliesi fosse subordinata alla frequenza di uno specifico corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione Puglia ed al superamento di un apposito esame finale, che gli abilitati fossero iscritti in un apposito Elenco istituito presso gli albi professionali, che l'accreditamento avesse durata di cinque anni con successivo sostenimento di un ulteriore esame regionale per l'accertamento del livello di aggiornamento dei soggetti stessi; in più, l'accreditamento può essere ritirato dalla Regione in ogni momento nel caso di gravi inadempienze e carenze di eticità professionale. indubbiamente si trattava di procedure complesse e troppo restrittive, per quanto l'intento di evitare eccessive anarchie (vedi... alla voce manutenzioni) non era male.

mercoledì 16 giugno 2010

Ma il Ministro ha qualche dubbio...

Riguardo alle richieste dell'UE e al piano di azione nazionale, il Ministro dell' Ambiente Stefania Prestigiacomo però ha affermato che l'Italia non è assolutamente disponibile ad avvallare il passaggio unilaterale dal 20% al 30% di riduzione del C02 entro il 2020 ipotizzato dal Consiglio Ambiente della Ue, a differenza dei ministri dell'ambiente di Francia e Germania che hanno invece espresso un forte appoggio alla possibilità che la Ue decida sforzi supplementari. Ha detto: "Con il risultato di Copenaghen, è evidente che le condizioni per passare dal 20 al 30% non ci sono, il passaggio non è perseguibile oggi per via della crisi economica mondiale che colpisce duramente anche l'Europa. E' fuori dal mondo continuare a sentire proposte di passaggio in maniera unilaterale, sganciandolo addirittura dall'accordo e dal negoziato globale''. Se il consiglio andrà avanti su questa strada sarà destinato a dividersi. Ciò non significherebbe negare la necessità di andare avanti, ma di pensare ad una tempistica diversa.
Wwf, Greenpeace e Legambiente, sottolineano invece che la politica italiana, che si contraddistingue per una completa assenza di strategia e per provvedimenti contraddittori che stanno facendo perdere al paese tempo prezioso, sta producendo enormi danni, rischiando di far perdere il treno della ripresa verso una nuova economia: tale modello va corretto e non esportato a livello europeo. Ne è un esempio l'idea di tornare al nucleare: una fonte rischiosa, impopolare (secondo gli ultimi sondaggi il 67,7% degli italiani è contrario) e che farebbe sprecare tempo e risorse nella lotta contro i cambiamenti climatici. La crisi economica c'è (e questo è un dato a volte negato), ma mi chiedo se davvero non permetta di ipotizzare la via alle fonti alternative, che potrebbe essere sia un effetto che una causa.

martedì 15 giugno 2010

Cosa deve succedere nei prossimi 9 anni

Il Piano di Azione Nazionale per le energie rinnovabili, risposta da tempo attesa alle direttive UE, è stato finalmente pubblicato in bozza; sarà posto in consultazione fino al 29 giugno, poi trasmesso alla Commissione europea. Nella bozza viene introdotto l'obiettivo per l'Italia di coprire entro il 2020 con le fonti energetiche rinnovabili il 17% dei consumi energetici nazionali, con la quota del 6,38% del consumo energetico del settore trasporti, del 28,97% per l’elettricità e del 15,83% per il riscaldamento e il raffreddamento.
L'apporto delle rinnovabili alla generazione elettrica dovrà quindi passare dal 16% a quasi il 29%, con l'idroelettrico che dovrà contribuire per l'11,49% dei consumi elettrici, seguito dall'eolico (6,59%, cioè dieci volte l'apporto attuale), biomasse (5,74%, pari al doppio), solare (3,1% rispetto all'attuale 0,01%), geotermia (2,05% contro l'attuale 1,5%).

[fonte: casaclima]

lunedì 14 giugno 2010

Ingegneri in protesta

A gran voce e unitariamente, tutti gli ingegneri italiani esprimono contrarietà al ddl “Riforma delle professioni intellettuali". Così in un comunicato, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri commenta la proposta di legge segnalando il rischio che il ddl possa essere “lesivo degli interessi della collettività”. E il ‘no’ è stato ribadito dall’Assemblea dei Presidenti degli Ordini Provinciali, riunitasi nei giorni scorsi a Roma proprio per approfondire la questione. “C’è soddisfazione perché dall’assise è emerso il completo accordo della base: tutti i 220.000 ingegneri italiani contrari alla proposta Siliquini e decisi a procedere come stabilito con il Ministro Alfano”. Numerose le criticità del “Testo unificato” della Siliquini, alcune intollerabili per gli ingegneri, emerse a seguito dell’approfondimento del Centro Studi del CNI ed analizzate in maniera puntuale dall’Assemblea dei Presidenti:
- la definizione di professione intellettuale che perde la fondamentale caratteristica di essere regolamentata;
- l’equiparazione tra i titoli formativi professionali e universitari;
- la interpretazione del ruolo degli attuali ordini assimilati ad associazioni;
- la costituzione di un consiglio nazionale indistinto di tutte le professioni che agirebbe in rappresentanza di interessi non più della professione ma dei professionisti;
- la nuova interpretazione del concetto di tariffa liberante derogabile;
- l’accorpamento in un unico albo dei tecnici per l’ingegneria sia degli attuali professionisti diplomati che dei laureati triennali con la conseguente eliminazione della sezione B degli attuali Ordini, in contrasto con quanto previsto dal DPR 328/2001;
- la confusione che si verrebbe a creare per la individuazione dei professionisti da parte della committenza circa il percorso formativo.
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Buona partita
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domenica 13 giugno 2010

L'Europa unica dell'energia?

Il Presidente del Parlamento Europeo Buzek ha incitato alla creazione di una nuova Comunità europea formata anche da un mercato unico per l'energia e una rete di distribuzione integrata, con un sistema di stabilizzazione dei prezzi e con un'enfasi sulle politiche d'innovazione. “Dobbiamo attuare la legislazione esistente, ma anche aggiungere più carne al fuoco” ha detto, chiedendo il sostegno dei governi nazionali a tale iniziativa. I punti principali sono l'interconnessione delle reti di distribuzione nazionali e la creazione di un fondo comune per la ricerca e lo sviluppo di fonti alternative e di gruppi d'acquisto di petrolio e gas da fornitori stranieri. Per il Presidente del Senato spagnolo Rojo Garcia l'energia può avere e avrà una forte influenza su come sarà rinnovata la struttura dell'Ue: “Esiste un reale bisogno per un tale progetto ed è urgente”. Rojo Garcia ha anche assicurato che la politica energetica dell'Unione sarà “sicura e pulita per il benessere dell'Ue e dei cittadini europei”, grazie a reti di distribuzione interconnesse e meccanismi di controllo di mercato più efficaci.
La sicurezza energetica è un elemento essenziale per garantire l'efficienza di un mercato unico per l'energia, e permetterebbe di evitare situazioni ormai da molte settimane sulle prime pagine dei giornali di tutti gli stati membri... Inoltre servirebbe, in strat up, un sistema di reti distributive integrato che avrebbe come effetto l'abbassamento dei prezzi energetici con immediato vantaggio per il consumatore europeo. Una migliore efficienza energetica migliorerebbe inoltre la competitività del settore, e i fornitori d'energia potrebbero così investire in fonti alternative.

sabato 12 giugno 2010

Autorizzazione paesaggistica

Attualmente l'autorizzazione paesaggistica è necessaria per ottenere il titolo abilitativo per la realizzazione di interventi nelle zone vincolate. "Il suo rilascio spetta agli organi territoriali, ma la competenze sull'autorizzazione paesaggistica è della Soprintendenza che deve esprimere un parere obbligatorio, preventivo e vincolante su tutte le istruttorie". Dovrebbe approdarne però, al prossimo consiglio dei Ministri, il Decreto Legge di modifica predisposto dal Ministro Bondi. Con il Decreto una serie di attività verrebbero snellite, attribuendo in capo all'amministrazione locale un parere preventivo sugli interventi e riuscendo ad abbattere - a detta dei promotori - fino al 75% il totale delle richieste autorizzative che affossano le soprintendenze.
Più specificamente comprendono: l'incremento dei volumi degli edifici, che non dovrà essere però superiore al 10 per cento della volumetria originaria e comunque non superiore ai 100 mc; interventi di allaccio alle infrastrutture a rete se comportano opere soprasuolo, linee elettriche e telefoniche su palo (non superiori rispettivamente a 10 e 6,30 metri); gli interventi di demolizione e ricostruzione con il rispetto di volumetria e sagoma preesistenti; gli interventi su coperture come finiture esterne, porte, canne fumarie e comignoli e quelli necessari per l'adeguamento alle normative antisismiche o al contenimento dei consumi energetici degli edifici; installazione di pannelli solari, termici e fotovoltaici fino a una superficie di 25 mq (non per i centri storici cd zone"A" e le aree vincolate previste nel Codice).
Sparisce un passaggio procedurale (la pronuncia del soprintendente) perchè la pratica negativa viene subito rigettata.

venerdì 11 giugno 2010

Senato: proposte innovative per le fonti energetiche

In questi giorni di gran fermento è stato presentato in Senato un disegno di legge sulle fonti energetiche di cui stiamo parlando in questi giorni. A quanto pare, la proposta legislativa punta a favorire il miglioramento dell’efficienza energetica nel settore dei consumi civili, che assorbono poco meno di un terzo dell’intero fabbisogno energetico nazionale; inoltre vuole semplificare le procedure per la realizzazione di impianti di produzione d’energia alimentati da fonti rinnovabili e promuovere un uso più razionale dell’acqua nel settore civile.
Diverse le proposte interessanti. L’articolo 2 introduce il principio che gli impianti che producono energia da fonti rinnovabili siano considerati strutture di pubblica utilità e quindi non sottoposti alle tassazioni comunali.
L’articolo 5 prevede che negli edifici di nuova costruzione e in quelli sottoposti a ristrutturazioni radicali, almeno il 50% del fabbisogno energetico provenga da impianti alimentati da fonti rinnovabili (fatti salvi i limiti conseguenti da vincoli ambientali, paesaggistici o relativi alla salvaguardia dei beni culturali), e al comma 2, che tutti gli edifici di proprietà pubblica siano sottoposti entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge ad audit energetico-ambientale che ne accerti il rendimento energetico e definisca costi e tempi di ammortamento degli interventi necessari a portare i consumi di energia primaria entro gli indici di prestazione energetica attualmente in vigore.
Altre ancora le proposte interessanti, che vanno a interessare maggiormente gli utenti finali e che complicheranno un po' la vita alle PA, sempre che tutto vada in porto.

giovedì 10 giugno 2010

Tutti pazzi per l'eolica?

L'80% degli italiani è favorevole allo sviluppo dell'energia eolica in Italia. È quanto emergerebbe da un'indagine che Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili) ha realizzato attraverso l'istituto di ricerca Ispo, guidato dal famoso Renato Mannheimer.
Secondo quanto emerso dall'indagine, l'eolico riscuote simpatia sia tra gli esperti (87%) che tra i residenti vicino a un impianto (71%). In termini di notorietà, l'energia eolica sarebbe al secondo posto dopo l'energia solare tra le fonti rinnovabili: l'87% di intervistati ha dichiarato di conoscerla, il 58% sa bene di cosa si tratta e il 29% ne ha almeno sentito parlare. In generale, le fonti di energia pulita sono ritenute dal 94% degli intervistati “l'unica via per lasciare in eredità più risorse naturali alle generazioni future”, ma anche un intervento “indispensabile per consentire all'Italia di ridurre la dipendenza energetica da altri paesi” (93%).
Il 60% degli intervistati ha visto dal vivo un impianto eolico e nella maggior parte dei casi ne ha avuto un'impressione positiva. La maggioranza considera gli impianti visti “moderni” (85%) e “suggestivi” (58%) e non ritiene né che possano “rovinare il paesaggio” (69%) né che “siano rumorosi” (65%).
Ecco, magari se riusciamo a non farli davanti alle coste più belle del sud Italia siamo anche più furbi.. A parte questo, davvero l'eolico mi pare la fonte più interessante su cui puntare in tempi "brevi"; se ne sono accorti anche alcuni importanti fornitori di energia, improvvisamente datisi al verde almeno in facciata, e alle immagini di pale eoliche.

mercoledì 9 giugno 2010

Alcune proposte concrete

L'agricoltura, spiega il parlamentare leghista Giampaolo Dozzo, può fornire un contributo significativo alla produzione alternativa di energia, ma anche come 'ambiente ospitante' per impianti eolici e solari, più semplici da collocare nelle aree rurali. Naturalmente, e anche qui le forze politiche parlano con una voce sola, serve l'incentivo fiscale per invogliare ad investire nelle rinnovabili: per questo, in tutte le proposte è previsto che l'energia di origine agricola reimpiegata nell'impresa agricola sia esente da qualunque accisa.
Il deputato Guglielmo Vaccaro del Pd propone invece un programma di interventi 'verdi' che coinvolga i due terzi degli edifici pubblici, comprese le sedi istituzionali, le scuole, gli ospedali e gli uffici. Si tratterebbe di interventi per il risparmio e l'efficienza energetica in grado di ridurre di un terzo la quantità di energia consumata, sviluppando al tempo stesso l'utilizzo di fonti rinnovabili per soddisfare il 30% del fabbisogno energetico. Una soluzione, sottolinea il parlamentare del Pd, che garantirebbe una sostanziosa crescita delle imprese del settore con un aumento degli occupati, valutabile in 300mila posti in più a regime.
Anche il Pdl, con la proposta del deputato Gaetano Nastri, punta al risparmio energetico fra le mura domestiche e negli edifici pubblici. Prevedendo, ad esempio, che sin dalla fase progettuale le nuove costruzioni siano dotate di regolatori ambientali della temperatura per gestire con più raziocinio i consumi. Un obbligo, questo, vincolante per la concessione edilizia o la certificazione di abitabilità ed agibilità degli edifici.

martedì 8 giugno 2010

Parlamento ed energia

A differenza del nucleare, risparmio energetico ed energie rinnovabili sembrano mettere d'accordo maggioranza e opposizione in Parlamento, concordi sulla necessità di sviluppare le fonti energetiche alternative per ridurre la costosa dipendenza dal petrolio, e di favorire consumi più 'intelligenti', soprattutto nei settori dell'edilizia pubblica e privata. Tra Camera e Senato sono undici le proposte di legge presentate da maggioranza e opposizione per favorire il risparmio energetico e garantire un approvvigionamento energetico alternativo, rispetto a petrolio, gas e carbone, attraverso l'utilizzo delle biomasse e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. D'altronde, secondo quanto stabilito a livello comunitario, nel 2020 il 17% del consumo finale lordo di energia per l'Italia dovrà provenire da fonti rinnovabili; pertanto il nostro Paese dovrà triplicare la quota di rinnovabili consumate da 7,1 Mtep nel 2005 a 22,25 Mtep nel 2020.
L'altro versante su cui puntano maggioranza e opposizione è quello dell'efficienza energetica, a cominciare dall'ottimizzazione dei consumi domestici. Dagli anni '90 in poi, dice il senatore del Pd Roberto Della Seta, l'Italia ha smesso di investire in efficienza, facendosi scavalcare da molti Paesi europei, con conseguenze negative sotto il profilo ambientale ed economico. Da qui la proposta di semplificare le procedure di autorizzazione per l'installazione di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili, prevedere incentivi al consumo per l'acquisto di elettrodomestici ad elevata efficienza energetica, obbligare il gestore della rete elettrica a garantire la capacità della rete stessa di ricevere l'elettricità prodotta da fonti rinnovabili, considerare gli impianti che producono energia da fonti rinnovabili alla stregua di strutture di pubblica utilità, esentandoli dalla tassazione comunale.

lunedì 7 giugno 2010

C0s'è la trasmittanza termica?

La trasmissione del calore avviene attraverso un corpo quando esso è sottoposto ad una differenza di temperatura. L’energia si trasferisce dal punto a temperatura maggiore al punto a temperatura minore. La schematizzazione che si applica alla trasmissione di calore si basa su tre meccanismi fondamentali:  conduzione, convezione, irraggiamento.
L’analisi rigorosa di questo fenomeno si basa su basi teoriche molto complesse, e quindi per rendere più agevole lo sviluppo dei calcoli si ipotizzano le seguenti condizioni:
• regime stazionario (flusso di calore costante nel tempo)
• parete piana di estensione infinita
• materiale componente perfettamente omogeneo
• le due facce esterne della parete sono considerate come superfici isoterme
La trasmittanza U (UNI EN ISO 6946) si definisce come il flusso di calore che attraversa una superficie unitaria sottoposta a differenza di temperatura pari ad 1°C ed è legata alle caratteristiche del materiale che costituisce la struttura e alle condizioni di scambio termico liminare, "e si assume pari all’inverso della sommatoria delle resistenze termiche degli strati U= 1/RT"
In questo RT è dato dalla somma di: resistenza superficiale interna, resistenze termiche utili di ciascuno strato, resistenza superficiale esterna.
[i dati tecnici hanno fonte ENEA]

domenica 6 giugno 2010

Quanti impianti ci sono in Italia

[fonte GSE] Come nell’anno precedente, la regione Lombardia si conferma al primo posto in termini di numerosità di impianti (10.814 unità); seguono a notevole distanza il Veneto (6.867 unità) e l’Emilia Romagna
(6.657 unità). Le regioni che hanno evidenziato i maggiori tassi di crescita sono state Basilicata e
Sardegna (+240% e +222%). In termini di potenza il primato spetta alla Puglia (214,4 MW) seguita da Lombardia (126,3 MW) ed Emilia Romagna (95 MW). Le variazioni più rilevanti rispetto all’anno precedente si riconducono a Molise e Basilicata, anche se in termini assoluti la regione con la maggiore nuova potenza installata è la Puglia con 161 MW. La maggiore numerosità degli impianti fotovoltaici riscontrata nelle regioni del nord e del centro secondo me è da attribuirsi anche alla elevata densità abitativa di queste regioni.

sabato 5 giugno 2010

Alcuni dati sul fotovoltaico italiano

Gli impianti da fonte solare presentati in tabella sono tutti gli impianti fotovoltaici installati in Italia che sfruttando l’energia solare producono energia elettrica. Questi comprendono tutti gli impianti incentivati con il Conto Energia o con altri sistemi incentivanti e tutti quegli impianti che non ricevono incentivi. Al 31 dicembre 2009, il parco impianti annovera 71.284 unità (+123 %) per una potenza installata di 1.142,3 MW (+165 %). Rispetto all’anno precedente il 2009 ha visto il parco impianti più che duplicarsi sia in termini di numerosità che di potenza. Nel particolare dei 39.266 nuovi impianti ben 19.485, circa il 50%, hanno potenza compresa tra 3 e 20 kW. Un ulteriore 43% è costituito dagli impianti piccoli (1-3 kW) e solamente il 7% è la quota di quelli maggiori di 20 kW.
[fonte: GSE]

venerdì 4 giugno 2010

Social housing in 30 giorno e in classe A+!

Ho letto ieri sul Sole24Ore una notizia interessante; proprio oggi al ministero delle Infrastrutture è fissata una riunione che renderà esecutivi 1,5 miliardi di fondi statali destinati al social housing. Cos'è il social housing? Si tratta delle abitazioni per le fasce "deboli" del paese: giovani coppie, studenti, lavoratori fuori sede e immigrati. Anzichè puntare ai famosi casermoni di un tempo, col tempo diventati sfondo dei più tristi racconti del Paese, il settore pubblico e quello privato costruiscono sempre di più rivolgendosi a grandi architetti e aziende. In molti casi queste abitazioni verranno date in affitto a canone calmierato, in altri vendute a basso costo, e verranno investiti circa 6 miliardi di euro nel triennio, pari a circa 85mila abitazioni da 70 metri quadrati.
Uno degli esempi più interessanti è la casa del Ben-Essere. Costruita dalla famiglia brianzola Fumagalli, conosciuta per le sue case prefabbricate (architetto Paolo Bodega) è un modulo abitativo di 80 metri quadri in edilizia industrializzata a grandi pannelli in cemento armato, pensato come parte di un edificio di 12 cellule ideale per l'housing sociale in classe energetica A+. Con un costo di costruzione di 1.400 e 1.800 euro al metro quadro, l'edificio è stato realizzato a Milano in soli 30 giorni!

giovedì 3 giugno 2010

La prestazione energetica

Ho fatto un piccolo schema che riassume e spiega la formula per calcolare generalmente l'indice di prestazione energetica globale per gli edifici:



Nel caso di edifici residenziali tutti gli indici sono espressi in kWh/m2 anno.
Nel caso di altri edifici (residenze collettive, terziario, industria) tutti gli indici sono espressi in kWh/m3 anno.
Le modalità di calcolo dell’energia primaria e i contributi delle fonti rinnovabili sono valutati, nell’ambito delle metodologie di riferimento nazionali in materia di efficienza energetica e sviluppo delle fonti rinnovabili. L'indice di prestazione energetica globale EPgl tiene conto:
- del fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale ed estiva, per la produzione di acqua calda sanitaria e per l’illuminazione artificiale;
- dell’energia erogata e dell’energia ausiliaria dei sistemi impiantistici, incluso i sistemi per l’autoproduzione o l’utilizzo di energia.

Agevolazioni Fiscali

Le caldaie a biomassa possono avere accesso alle agevolazioni fiscali previste per gli interventi di risparmio energetico, in particolar modo alla detrazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici. Nell'ambito della riduzione dell'indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale, è consentita la sostituzione dell’impianto termico esistente (non integrazione, né nuova istallazione) con un impianto alimentato a biomassa a condizione che:
•sia garantito un indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale non superiore ai valori riportati in tabella all’Allegato A di cui al DM 11.03.08;
•il rendimento utile nominale minimo deve essere conforme alla classe 3 di cui alla norma europea EN 303-5;
•siano rispettati i limiti di emissione di cui all’Allegato IX alla parte quinta del D. Lgs. 3/4/06 n°152 e successive modifiche ed integrazioni, oppure i più restrittivi limiti fissati da norme regionali, se presenti;
•le biomasse combustibili utilizzate devono essere ricadenti tra quelle ammissibili ai sensi dell’Allegato X alla parte quinta dello stesso D. Lgs. 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni;
La rispondenza ai requisiti di cui sopra deve essere riportata nella certificazione di un tecnico abilitato. Una volta accertati i requisiti sopra esposti, potranno essere inseriti nel computo della detrazione anche le spese sostenute per lo smontaggio e dismissione dell’impianto di climatizzazione invernale esistente nonchè la fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature termiche, meccaniche, elettriche ed elettroniche, delle opere idrauliche e murarie necessarie per la sostituzione, a regola d’arte, dell’impianto termico esistente con una caldaia a biomassa.
Queste informazioni le ho trovate su alcuni siti web sicuramente affidabili, ma vanno approfondite.

mercoledì 2 giugno 2010

Come funzionano le biomasse?

Il modo più semplice ed immediato per sfruttare l'energia presente nella biomassa è quello di bruciarla. La combustione all'interno di apposite caldaie è buona per lo sfruttamento del legname e dei suoi derivati, nonchè dei residui e degli scarti secchi, ma non è adeguata per altre fonti di biomassa più umide. La combustione produce bassi tenori di zolfo e contribuisce a ridurre il fenomeno delle piogge acide. Oltre alla semplice combustione diretta, sono stati messi a punto processi più sofisticati di sfruttamento di tale fonte di energia, quali ad esempio la carbonizzazione, la pirolisi, la cocombustione e la cogassificazione.
Dalla biomassa si possono estrarre combustibili gassosi, attraverso appunto la gassificazione, utilizzabili tali quali o raffinati per ottenere benzine sintetiche. Sfruttando invece, attraverso processi biochimici, gli enzimi i funghi e i micro-organismi che si formano nella biomassa in determinate condizioni, è possibile utilizzare l'energia prodotta dalle fonti di biomassa più umide. Tali processi comprendono la digestione (aerobica o anaerobica), la fermentazione alcolica e l'estrazione diretta di oli vegetali per la produzione di biodisel.
La digestione anaerobica è un processo che avviene in assenza di ossigeno, nel quale i micro-organismi procedono alla scomposizione di sostanze complesse dando origine al biogas, ovvero una miscela con elevato tenore di metano (50-70%) ed alto potere calorifico utilizzabile in caldaie a gas, turbine o motori a combustione interna. Può essere alimentata con reflui civili e di allevamento, con la frazione organica dei rifiuti urbani e con gli scarti dell'industria alimentare: ciò la rende un'ottima opportunità di sfruttamento e smaltimento dei rifiuti, considerando anche che al termine del processo di digestione si ottiene un apprezzato fertilizzante! La digestione aerobica consiste nella degradazione delle sostanze organiche in presenza di ossigeno da parte di batteri, all'esito della quale si ha una produzione di calore che può essere recuperato attraverso opportuni scambiatori. La fermentazione alcolica può essere utilizzata se la biomassa ha alti tenori di zuccheri, che vengono trasformati in bioetanolo.

martedì 1 giugno 2010

Alternative: biomasse

Il termine biomassa è associato a sostanze di origine vivente, sia vegetale che animale, destinate ad essere utilizzate per la produzione di energia, sia direttamente come combustibili sia attraverso una trasformazione in combustibili solidi, liquidi o gassosi. La biomassa può essere ricavata da numerose fonti naturali, oltre che dagli scarti dell'agricoltura, dell'allevamento e dell'industria, quali ad esempio:
•le piante e gli alberi (scarti di lavorazione del legno o della cellulosa, residui di potature, legname coltivato allo scopo, residui agricoli ...)
•scarti dell'industria alimentare (noccioli, vinacce, gusci, fieno, sansa ... )
•reflui degli allevamenti e delle discariche
•rifiuti urbani (frazione organica)
•rifiuti industriali (cascami di cotone, canapa ...)
La biomassa è molto abbondante e spesso molto economica, può essere recuperata in ogni luogo del nostro pianeta ed è di facile utilizzazione e trasformazione. Ulteriori vantaggi dell'uso delle biomasse possono derivare dallo smaltimento di sostanze che altrimenti dovrebbero essere trattate come rifiuti, oltre che dall'eventuale sfruttamento di zone agricole e rurali altrimenti inutilizzate. La biomassa è una fonte rinnovabile di energia poichè il suo ciclo di rigenerazione è piuttosto breve e, comunque, confrontabile con quello di sfruttamento, cosa assolutamente disattesa nel caso dei combustibili fossili.

lunedì 31 maggio 2010

Ancora energia da.. l'asfalto!

Un'altra società, sempre americana, sta indagando invece sulle proprietà dello scambio termico dell'asfalto: per tutto il giorno il manto stradale assorbe i raggi del sole, immagazzinando un'immensa quantità di energia dissipata durante la notte. Inserendo sotto la superficie stradale una rete di condutture di acqua questa una volta scaldata potrebbe essere utilizzata per scaldare edifici limitrofi o fatta passare attraverso generatori termoelettrici per produrre elettricità.
Meraviglioso! E' questo che mi viene da dire quando leggo articoli del genere... Sembrano pura fantascienza, invece sono sperimentazioni non solo reali, ma anche avanzate (specie quella di cui parlavo ieri) nelle prove pratiche. E' una dimostrazione di come potrebbe diventare il mondo in futuro... Come trovare nuove fonti di energie davvero dalle cose più ovvie e quotidiane, addirittura dal vile asfalto.
Certo, stiamo parlando di tecnologie ancora in fase di primi test in America, per le quali quindi i tempi di effettiva applicazione saranno lunghetti... Poi basta pensare al fatto che viviamo in Italia, dove ancora abbiamo problemi con la sola esistenza di strade, dove noi progettisti veniamo calcolati poco o niente (vedi il caso delle DIA) e dove gli appalti funzionano con logiche tutte loro... Ma a parte le polemiche, sarebbe bellissimo poter pensare ad energia fotovoltaica e termica scaturite dai nostri kilometri di strade... sempre che le compagnie elettriche e petrolifere ce lo facciano fare. 

domenica 30 maggio 2010

Easy rider? Pannelli fotovoltaici al posto dell'asfalto

Le strade d'America potrebbero produrre tre volte il fabbisogno elettrico della nazione. Gli USA stanno ipotizzando una tecnologia di generazione di energia pulita a partire dalla pavimentazione fotovoltaica della rete viaria: dalle autostrade alle rampe di accesso, senza tralasciare parcheggi, aree di sosta, piste ciclabili.
Ogni modulopannello solare, verrebbe fornito da migliaia di Led, con luce bianca e gialla, destinati a disegnare sul fondo stradale una gigantesca segnaletica luminosa orizzontale. Inoltre verrebbero dotati da elementi autoriscaldanti per sciogliere la neve ed evitare la formazione di ghiaccio, per essere aderenti quanto un asfalto drenante nonchè non-riflettente. La società ideatrice ha già ottenuto un contributo di 100mila dollari dal DOT, il dipartimento per i trasporti, per finanziare la prima sperimentazione di strada per ora pedonale pavimentata con tecnologia Solar Roadways.

sabato 29 maggio 2010

Come va il piano casa

Il bisogno c'è, la domanda meno. Leggo un recentissimo rapporto dell'ANCE, interessante per comprendere la situazione (non buona) del mercato. Il piano casa, sul quale erano state riposte molte delle nostre aspettative per la ripresa, non decolla ed effetti sostanziali sui livelli produttivi si potranno manifestare a quanto pare solo nel 2012 e 2013. La funzione anticongiunturale del piano casa è dunque mancata nell'immediato. Il valore delle gare pubblicate a gennaio 2010, inferiore del 10% rispetto all’importo delle opere bandite nel corrispondente periodo dell’anno scorso, e anche il mercato immobiliare è in forte contrazione. Nel 2009 le compravendite di abitazioni hanno subito una riduzione dell’11,3% rispetto al 2008 e tra il 2006 ed il 2009 il calo risulta del 30% in presenza di una sostanziale tenuta dei prezzi di vendita. La contrazione del mercato sta riportando i livelli di abitazioni compravendute a quelli osservati a fine anni ‘90.
Esiste, però, secondo gli studi ANCE, un fabbisogno potenziale di abitazioni non soddisfatto: con riferimento agli anni 2004-2008, il confronto tra abitazioni messe in cantiere e nuove famiglie fa emergere la mancanza di circa 350.000 abitazioni. Nell'attuale situazione economica e finanziaria, quindi, il fabbisogno stenta a trasformarsi in domanda. Secondo me quest'ultimo dato è assolutamente da analizzare. Se il fabbisogno c'è, nonostante la congiuntura dobbiamo trovare nuovi modi per farlo capire e stimolare la domanda; per questo servono prima di tutto a noi metodi nuovi, oppure catturare una nuova domanda di mercato differenziando la nostra offerta rispetto alla concorrenza.

venerdì 28 maggio 2010

Le regole per le manutenzioni straordinarie e i possibili rischi

Le modifiche alla regolamentazione delle manutenzioni straordinarie, di cui ho già scritto più volte, è realtà. L'ipotesi che, con il pagamento di una lieve sanzione amministrativa, sia possibile procedere alla indiscriminata regolarizzazione di tutti gli immobili realizzati abusivamente sul territorio nazionale (da alcune fonti quantificati in circa 1.500.000 edifici) mi lascia davvero perplesso.
Pur comprendendo la necessità dell'Esecutivo di reperire ingenti risorse economiche per la Manovra Finanziaria, il Consiglio Nazionale degli Architetti ha espresso la propria contrarietà verso possibili provvedimenti generici di sanatoria del patrimonio edilizio, realizzati in assenza di autorizzazione ed in contrasto con gli strumenti urbanistici.
Un eventuale "censimento degli immobili fantasma" oltre a premiare di fatto gli abusi e penalizzare invece chi, tra professionisti e committenti, ha operato nel rispetto delle regole e della collettività costituirebbe, un danno irreparabile per il territorio e per l'ambiente che costituiscono una delle principali risorse, anche economiche, del Paese. Al di là della ovvia richiesta di escludere gli immobili edificati abusivamente in aree di vincolo (paesistico, ambientale, geologico, sismico, ecc. ...) il Cnappc chiede che la procedura sia consentita soltanto per gli edifici che possono essere sanati dal punto di vista urbanistico, auspicando che per gli altri si proceda all'erogazioni di adeguate sanzioni. Secondo me, piuttosto, il Paese ha necessità di un "Piano Casa Evoluto" sul recupero delle periferie urbane che non solo sarebbe fonte di notevoli introiti ma consentirebbe anche una sostituzione edilizia consistente dAl contrario una possibile ennesima sanatoria determinerebbe, infatti, già nel medio periodo, una forte ulteriore incentivazione dell'abusivismo edilizio.

giovedì 27 maggio 2010

La nostra edilizia secondo la Guzzanti

Ho visto il film-documentario di Sabina Guzzanti, presentato al festival di Cannes. Che piaccia o non piaccia la Guzzanti, con il suo pensiero molto "di sinistra" e uno stile polemico che sfora nell’eccesso, Draquila mi ha fatto pensare. Per chi non lo sa, il contestato film racconta il post-terremoto all’Aquila, parlando molto di politica (ovviamente) e di emergenza ma anche di edilizia. Ecco perché ho ritenuto doveroso vederlo.
Mi ha molto impressionato un preciso momento in cui si racconta di alcuni complessi di nuovi case per gli sfollati. Si descriveva, con sufficiente dovizia, un intervento in cui si è scelto di creare prima di tutto una interessante piattaforma rialzata a norma antisismica sulla quale poi sono state costruite delle case, anch’esse con rigorosi sistemi a prova di terremoto. Opera pregevole, realizzata con il concorso di più imprese. La Guzzanti specificava però due cose, che sono indubbiamente vere. La prima è che quest’opera è stata realizzata non nel territorio aquilano a rischio ma al di fuori: su terreno di per sé giudicato esente da rischio sismico sul quale potevano costruirsi case “normali”. La seconda è che era superfluo costruire su una piattaforma antisismica delle case antisismiche. in questo modo, si è creata una zona abitabile triplamente antisismica che certamente ha beneficiato l’eccellenza dei costruttori partecipanti, ma ha rappresentato uno spreco di denaro pubblico all’interno di una situazione in cui ci sono ancora tantissimi investimenti da fare.

mercoledì 26 maggio 2010

Geotermica: conviene?

L'energia geotermica offre quindi notevoli vantaggi, sia dal punto di vista economico che ambientale e sociale:
•è una fonte di energia pulita e rinnovabile
•è indipendente dal prezzo dei combustibili fossili e non viene importata
•è pulita poichè non emette CO2
•non ha impatto ambientale poiche' non ci sono installazioni visibili all'esterno.
•praticamente non necessita di manutenzione, i costi di gestione risultano più che dimezzati rispetto ad impianti tradizionali
•l' impianto è del tutto silenzioso, totale assenza di odori ed emissioni in atmosfera
•fornisce riscaldamento, acqua calda e raffreddamento tutti i giorni dell'anno i qualsiasi ora del giorno e della notte
•è un tipo di risorsa flessibile ed ha molteplici campi di applicazione, dalle abitazioni, agli usi industriali
Il limite principale allo sviluppo di questa applicazione, pur estremamente vantaggiosa sotto molteplici aspetti, è costituito dall'investimento iniziale richiesto, necessario per le perforazioni nel terreno e la posa delle sonde geotermiche a profondità spesso piuttosto rilevanti. Nonostante ciò il ricorso all'energia geotermica rimane una soluzione senz'altro conveniente, con tempi di rientro dall'investimento assolutamente favorevoli, grazie ai bassissimi costi di gestione e ai costi azzerati per il combustibile.