venerdì 28 maggio 2010

Le regole per le manutenzioni straordinarie e i possibili rischi

Le modifiche alla regolamentazione delle manutenzioni straordinarie, di cui ho già scritto più volte, è realtà. L'ipotesi che, con il pagamento di una lieve sanzione amministrativa, sia possibile procedere alla indiscriminata regolarizzazione di tutti gli immobili realizzati abusivamente sul territorio nazionale (da alcune fonti quantificati in circa 1.500.000 edifici) mi lascia davvero perplesso.
Pur comprendendo la necessità dell'Esecutivo di reperire ingenti risorse economiche per la Manovra Finanziaria, il Consiglio Nazionale degli Architetti ha espresso la propria contrarietà verso possibili provvedimenti generici di sanatoria del patrimonio edilizio, realizzati in assenza di autorizzazione ed in contrasto con gli strumenti urbanistici.
Un eventuale "censimento degli immobili fantasma" oltre a premiare di fatto gli abusi e penalizzare invece chi, tra professionisti e committenti, ha operato nel rispetto delle regole e della collettività costituirebbe, un danno irreparabile per il territorio e per l'ambiente che costituiscono una delle principali risorse, anche economiche, del Paese. Al di là della ovvia richiesta di escludere gli immobili edificati abusivamente in aree di vincolo (paesistico, ambientale, geologico, sismico, ecc. ...) il Cnappc chiede che la procedura sia consentita soltanto per gli edifici che possono essere sanati dal punto di vista urbanistico, auspicando che per gli altri si proceda all'erogazioni di adeguate sanzioni. Secondo me, piuttosto, il Paese ha necessità di un "Piano Casa Evoluto" sul recupero delle periferie urbane che non solo sarebbe fonte di notevoli introiti ma consentirebbe anche una sostituzione edilizia consistente dAl contrario una possibile ennesima sanatoria determinerebbe, infatti, già nel medio periodo, una forte ulteriore incentivazione dell'abusivismo edilizio.

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