martedì 8 giugno 2010

Parlamento ed energia

A differenza del nucleare, risparmio energetico ed energie rinnovabili sembrano mettere d'accordo maggioranza e opposizione in Parlamento, concordi sulla necessità di sviluppare le fonti energetiche alternative per ridurre la costosa dipendenza dal petrolio, e di favorire consumi più 'intelligenti', soprattutto nei settori dell'edilizia pubblica e privata. Tra Camera e Senato sono undici le proposte di legge presentate da maggioranza e opposizione per favorire il risparmio energetico e garantire un approvvigionamento energetico alternativo, rispetto a petrolio, gas e carbone, attraverso l'utilizzo delle biomasse e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. D'altronde, secondo quanto stabilito a livello comunitario, nel 2020 il 17% del consumo finale lordo di energia per l'Italia dovrà provenire da fonti rinnovabili; pertanto il nostro Paese dovrà triplicare la quota di rinnovabili consumate da 7,1 Mtep nel 2005 a 22,25 Mtep nel 2020.
L'altro versante su cui puntano maggioranza e opposizione è quello dell'efficienza energetica, a cominciare dall'ottimizzazione dei consumi domestici. Dagli anni '90 in poi, dice il senatore del Pd Roberto Della Seta, l'Italia ha smesso di investire in efficienza, facendosi scavalcare da molti Paesi europei, con conseguenze negative sotto il profilo ambientale ed economico. Da qui la proposta di semplificare le procedure di autorizzazione per l'installazione di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili, prevedere incentivi al consumo per l'acquisto di elettrodomestici ad elevata efficienza energetica, obbligare il gestore della rete elettrica a garantire la capacità della rete stessa di ricevere l'elettricità prodotta da fonti rinnovabili, considerare gli impianti che producono energia da fonti rinnovabili alla stregua di strutture di pubblica utilità, esentandoli dalla tassazione comunale.

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